24/10/08

Si ... la Pantera è tornata ed Internet è il suo nuovo territorio di ... caccia

Introvabile, Libera, Inafferrabile, Irrappresentabile


È sempre la pantera il simbolo degli studenti in lotta

24 Ottobre 2008: Alla GELMINI diciamo chiaramente che l’unica trattativa possibile è quella che parte dal ritiro della legge 133 e del decreto Gelmini. Il MOVIMENTO è irrapresentabile! L'unico interlocutore possibile siamo NOI, il corpo vivo dell'università!!!
23 Ottobre 2008: Dilaga la protesta in tutta Italia, si moltiplicano le occupazioni. Mobilitazioni, cortei e blocchi a Roma, Milano, Bologna, Torino, Napoli, Pisa, Padova, Venezia, Genova, Firenze, Palermo, Parma e tante altre città. SIAMO INARRESTABILI!! Di fronte alla forza del movimento studentesco, Berlusconi è costretto a "rettificare" le sue dichiarazioni manifestando lo stato di profonda crisi del governo. Vogliamo vincere, stiamo vincendo e vinceremo!

Attenti populisti ora al governo, da che mondo è mondo, tutte le proteste, sociali e non, sono sempre partite dagli studenti, vero ed unico zoccolo duro a difesa delle libertà democratiche. E se questa è l'alba di un nuovo giorno sono felice di poterlo vivere con questi ragazzi, la vera ed unica linfa per un futuro di Libertà e Democrazia. Liby

23/10/08

Io sto con gli Studenti - Il ritorno della Pantera ?

El pueblo unido jamas sera vencido !!!


Era dagli anni del "Movimento Studentesco" che non si registrava una così forte aggregazione contro un sopruso perpretato ai danni della formazione culturale e della ricerca. Che stiano tornando i tempi della Pantera .... ???
Il Movimento della Pantera è l' ultimo dei grandi movimenti studenteschi , queste ultime battaglie si combatterono nelle università . Tutte le università italiane furono occupate . Le vittorie della Pantera gettarono le basi della "autonomia" che caratterizzerà i tempi successivi.
La Pantera fu un movimento studentesco di protesta contro la riforma Ruberti, vedi Gelmini oggi, delle università italiane che nacque dall'occupazione dell'Università di Palermo, e in particolare della Facoltà di Lettere e Filosofia, il 6 dicembre 1989 e si estese poi a numerose università italiane fino alla primavera del 1990
Il Nero che avanza
“Non permetterò l’occupazione delle università. L’occupazione di luoghi pubblici non è la dimostrazione dell’applicazione della libertà, non è un fatto di democrazia, è una violenza nei confronti degli altri studenti che vogliono studiare. Avete 4-5 anni per fare il callo su queste cose. Io non retrocederò di un millimetro. “Convocherò oggi - prosegue Berlusconi - il ministro degli Interni, e darò a lui istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell’ordine per evitare che questo possa succedere. La realtà di questi giorni è la realtà di aule piene di ragazzi che intendono studiare e i manifestanti sono organizzati dall’estrema sinistra, molto spesso, come a Milano, dai centri sociali e da una sinistra che ha trovato il modo di far passare nella scuola delle menzogne e portare un’opposizione nelle strade e nelle piazze alla vita del nostro governo" Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi
Trovo molto interessante questo articolo tratto da : Taglialagelmini
Ora il governo ha paura di Simone Oggionni

Ora il governo ha paura. E quando ha paura il regime mostra i muscoli e lancia avvertimenti, schierando le forze dell’ordine contro le occupazioni.Il presidente del Consiglio ha tenuto a farci sapere che «non arretrerà di un millimetro», e cioè che il decreto Gelmini (e i tagli, e lo svilimento della ricerca e del carattere pubblico dell’istruzione) non sarà ritirato.
Nemmeno il movimento arretrerà di un millimetro. Pacificamente, continuando a ragionare, a produrre protesta e al contempo le proposte necessarie per garantire un’alternativa reale allo sfascio che è alle porte. Mettendo in rete tra loro, come stiamo facendo, centinaia di migliaia di studenti, di insegnanti, di lavoratori della scuola, di genitori.
È questo che fa paura al governo: la crescita quotidiana e massiccia di un popolo che rifiuta lo smantellamento della scuola e dell’università italiana, la decurtazione dei già esigui fondi che sostengono il traballante edificio della produzione del sapere nel nostro Paese.
E quindi lotta. Si mette in gioco in prima persona. Occupa. Autogestisce. Manifesta.Il governo Berlusconi vorrebbe ripristinare la legalità e l’ordine costituito con le cariche della polizia e gli sgomberi forzati. Come se quelle migliaia di studenti, di ricercatori, di insegnanti che in queste ore stanno difendendo, con i propri corpi e i propri presidi permanenti, scuole e università di tutta Italia non lottassero per un principio di legalità superiore.
Quella che, in punta di Costituzione, garantisce e tutela la libertà di riunione e di espressione delle proprie idee.
Quella che, sempre sul piano del diritto, difende per tutti l’istruzione e il suo carattere pubblico, universale, di massa.Per ostacolare questo bene si ribalta ideologicamente la realtà e si mette in campo lo Stato di polizia, minacciando di reprimere e soffocare.Come il movimento che sta nascendo ora nelle nostre università ha conosciuto nell’estate di qualche anno fa a Genova, oppure durante le tante manifestazioni dei lavoratori e dei disoccupati di Napoli, oppure ancora a Vicenza, nel vivo delle lotte contro la base militare statunitense.
Ogni atto di violenza e di sopruso, passato e presente, è stato e sarebbe un colpo mortale alla natura democratica del nostro Paese, alla sostanza e allo spirito del nostro Stato di diritto.
Perché ci sono manganellate promesse, ma ci sono manganellate già date, anche in questi ultimi giorni convulsi e potenzialmente decisivi. Come quelle di Milano, che nella nostra memoria (perché i movimenti, come si sa, hanno la capacità di narrare e tramandare con una velocità straordinaria la propria storia) rimarranno a lungo.
E nelle cariche subite, nelle percosse, nella violenza il movimento impara, si addestra.
Ma – lo sappia Berlusconi - è un insegnamento apparentemente paradossale quello che ne trae. Perché alla violenza non reagirà con la violenza, ma con la sua intelligenza, la sua creatività, la sua capacità critica e di discernimento, la sua bravura nel rinforzare i legami di solidarietà e di comunanza e nel diffondere, come un virus salvifico, le nostre ragioni e le nostre parole d’ordine.
Tutto questo lo metteremo al servizio di un unico fine: costringere il governo a ritirare il decreto Gelmini e, per questa via, aiutare il Paese a rialzare la testa, uscendo dal torpore di questi mesi e inaugurando epidemicamente una nuova stagione di opposizione.
Dalle scuole e dalle università alle piazze, alle fabbriche, ai mille luoghi del conflitto sociale.
Suerte

10/10/08

Berlusconia: Gli uomini, le idee, la storia - Umberto Bossi

Umberto Bossi - Lega Nord
Ministro per le Riforme per il Federalismo
Governo Berlusconi IV

Berluscàz ha solo una macchina di cartapesta, il nord è nostro. si levi dalla testa l’idea di fare il premier. non glielo permetteremo mai: non possiamo mandarci uno che è stato iscritto alla p2, uno che è nato per sconfiggerci, uno che ha un sacco di interessi economici. per carità, avremmo l’affarismo che governa il paese!

Berlusconi è un grosso imprenditore che ha mille interessi e se fosse presidente del Consiglio si troverebbe a discutere dei suoi interessi una legge sì ed una no

Berlusconi è un dittatore

Berlusconi imprenditore? Mi viene da ridere. Semmai faceva il prestanome. Il suo progetto non è altro che il piano di Gelli. Le due strategie sono sovrapponibili: Forza Italia è la P2"

Bisognerebbe far scattare la legge per il ricostituito Partito Fascista. Questi sono quella cosa lì. E si può dimostrare facilmente. Al loro interno non hanno nessun meccanismo elettivo. Questo partito è messo in piedi da una banda di dieci persone che lo controllano nascosti dietro paraventi, non rispettano le regole della Costituzione, chiamano golpista il Presidente della Repubblica, svuotano di potere il Parlamento e vogliono fare un esecutivo senza nessun controllo superiore. Inoltre usano le televisioni, che sono strumenti politici messi insieme da Berlusconi quando era nella P2, secondo il progetto Gelli: dove il Paese dal punto di vista politico doveva essere costituito da uno schieramento destra contro sinistra dopo la rottura del meccanismo consociativo che faceva da ammortizzatore. Hanno usato le televisioni come un randello per fare e disfare. Si tratta di una banda antidemocratica su cui è bene che ci sia qualche magistrato che indaghi se viene commesso il reato di ricostituzione del Partito Fascista

Berlusconi ha preso soldi dalla mafia, è un delinquente

L'elettorato leghista non vota i fascisti, i porci fascisti, e cioè Berlusconi e Fini

Berlusconi è un brutto porco che dovrà rispondere al popolo del nord di essere sceso in politica al solo scopo di affossarci. la lega a Berlusconi lo ficcherà in quel posto

Berlusconi cerca l’alleanza con la Lega per confondere i suoi problemi giudiziari con i nostri

Berlusconi Ci risponda: da dove vengono i suoi soldi? Ce lo spieghi, il Cavaliere. Dalle finanziarie della mafia? Ci sono centomila giovani al Nord che sono morti a causa della droga
La Fininvest ha qualcosa come trentotto holding, di cui sedici occulte. Furono fatte nascere da una banca di Palermo a Milano, la banca Rasini, la banca di Cosa Nostra a Milano

L'Uomo di Arcore mostra le stesse caratteristiche dei dittatori, perché insiste nella sua volontà di non ritirare l'infame decreto Biondi che mette in libertà i peggiori ladri, concussori, corrotti, ricettatori

Fu allora che si decise di buttare in campo Berlusconi e le sue televisioni, che sono molto più di tre, nascoste dietro vari prestanome. Un uomo dal passato impresentabile e con un patrimonio costruito grazie ad oscuri finanziamenti di società anonime: Cosa Nostra, Craxi, Andreotti, P2.
C'e' qualche differenza tra noi e lui... Peccato che lui sia un mafioso. Il problema e' che al Nord la gente e' ancora divisa tra chi sa che Berlusconi e' un mafioso e chi non lo sa ancora

Berlusconi è l'uomo della mafia. È un palermitano che parla meneghino, un palermitano nato nella terra sbagliata e mandato su apposta per fregare il Nord. La Fininvest è nata da Cosa Nostra

Berlusconi mostra le stesse caratteristiche dei dittatori. E’ un kaiser in doppiopetto. Un piccolo tiranno, anzi è il capocomico del teatrino della politica. Un Peròn della mutua. E’ molto peggio di Pinochet. Ha qualcosa di nazistoide, di mafioso. Il piduista è una volpe infida pronta a fare razzia nel mio pollaio.

Ma vi pare possibile che uno che possiede 340 aziende possa fare gli interessi dei cittadini? Quando quello piange, fatevi una risata: vuol dire che va tutto bene, che non è ancora riuscito a mettere le mani sulla cassaforte

Lo escludo, niente piu’ accordi col Polo. Tre anni fa pensarono di farci il maleficio. Il mago Berlusconi disse: “Chi esce dal cerchio magico, cioe’ dal mio governo, muore”. Noi uscimmo e mandammo indietro il maleficio al mago.
Il tricolore lo metta al cesso, signora

Tratte da giornali, quotidiani e agenzie di stampa tra il 1994 ed il 1999
Processo Enimont: Condannato con sentenza definitiva dalla Cassazione a 8 mesi di reclusione per violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti.

Vilipendio alla Bandiera Btaliana: Un anno e quattro mesi di reclusione (nel 2006 .. Ad Personam ..la pena prevista è stata modificata dall'originaria detentiva ad una pecuniaria di 3.000 Euro)
Liby


09/10/08

Ernesto Rafael Guevara De la Serna - Che Guevara - 14 giugno 1928 – 9 ottobre 1967

O siamo capaci di sconfiggere le idee contrarie con la discussione, o dobbiamo lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le idee con la forza, perché questo blocca il libero sviluppo dell'intelligenza

Non siamo i depositari della verità, nè di tutta la sapienza del mondo, e dobbiamo imparare giorno per giorno, e nel momento in cui smetteremo di apprendere, o crederemo di sapere tutto, o avremo perso la capacità di capire il popolo e la sua gioventù, quello è il momento in cui avremo smesso di essere dei rivoluzionari

Vale milioni di volte di più la vita di un solo essere umano che tutte le proprietà dell'uomo più ricco della terra

La vera rivoluzione dobbiamo cominciare a farla dentro di noi

Di fronte a tutti i pericoli, di fronte a tutte le minacce, le aggressioni, i blocchi, i sabotaggi, tutti i frazionisti, tutti i poteri che cercano di frenarci, dobbiamo dimostrare, una volta di più, la capacità del popolo di costruire la propria storia

Se io muoio non piangere per me, fai quello che facevo io e continuerò vivendo in te. Ricordatevi di tanto in tanto di questo piccolo condottiero del secolo XX..

... Hasta la victoria siempre!

Ernesto Rafael Guevara De la Serna - Che Guevara

Noi ti dimenticheremo mai !!!!!! Liby

08/10/08

Referendum contro il Lodo Alfano


Non lasciarti sfuggire di mano la tua libertà. Firma in una delle piazze per il referendum contro il Lodo Alfano.
L'11 ottobre inizierà la raccolta delle firme per il referendum abrogativo del lodo Alfano. Approvato il 23 luglio, il lodo Alfano prevede la sospensione dei processi penali, anche quelli in corso, nei confronti delle 4 cariche più alte dello Stato. Gli intoccabili dunque.Ma gli italiani (o almeno buona parte) non sono fessi. Ormai hanno capito che questa legge è servita per salvare Berlusconi dal processo Mills, che lo vede imputato per corruzione in atti giudiziari. Gi italiani hanno capito che ha usato il Parlamento per pensare solo ai fatti suoi. E soprattutto gli italiani hanno capito che una legge che rende immuni dalla legge solo 4 persone è antidemocratico.Questo il quesito proposto:"Volete voi che sia abrogata la legge 23 luglio 2008, n. 124, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 173 del 25 luglio 2008, recante Disposizioni in materia di sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato?".


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Questo il quesito proposto: "Volete voi che sia abrogata la legge 23 luglio 2008, n. 124, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 173 del 25 luglio 2008, recante Disposizioni in materia di sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato?".


Si ringrazia Aschenazia

07/10/08

Berlusconia: Gli uomini, le idee, la storia - Roberto Calderoli

Roberto Calderoli (Lega Nord)
Ministro per la Semplificazione Normativa della Repubblica Italiana
Governo Berlusconi IV
« La civiltà gay ha trasformato la Padania in un ricettacolo di culattoni... Qua rischiamo di diventare un popolo di ricchioni. »

« Pacs e porcherie varie hanno come base l'arido sesso e queste assurde pretese di privilegi da parte dei culattoni... »

« Se non si fosse ancora capito essere culattoni è un peccato capitale e chi vota una legge a favore dei Di.Co. finirà nelle fiamme del più profondo dell´Inferno »

« È una vittoria dell'identità italiana, di una squadra che ha schierato lombardi, napoletani, veneti e calabresi e che ha battuto una squadra, la Francia, che, per ottenere dei risultati, ha sacrificato la sua identità schierando negri, musulmani e comunisti. »

« Quando dico che la nazionale francese è formata da neri, musulmani e comunisti, dico una cosa oggettiva ed evidente. La Francia è una nazione multietnica, visto il suo passato colonialista, cosa di cui io non sarei fiero. Ma non è colpa mia se alcuni sono rimasti perplessi davanti ad una squadra che ha schierato sette neri su undici giocatori e se Barthez (il portiere) canta L'Internazionale al posto della Marsigliese e se altri preferiscono La Mecca a Betlemme. »

« La fogna va bonificata e visto che Napoli oggi è diventata una fogna bisogna eliminare tutti i topi, con qualsiasi strumento, e non solo fingere di farlo perché magari anche i topi votano. »
« Sono preoccupato non solo per la situazione di emergenza che si è creata a Napoli, ma perché temo che le parole del Capo dello Stato, quando parla di emergenza ambientale, sociale e culturale del capoluogo partenopeo, possano poi essere strumentalizzate da qualcuno, come non vorrei che qualcuno possa arrivare a strumentalizzare ed enfatizzare i morti ammazzati per poter poi giustificare l'ennesimo ingiustificato e assurdo trasferimento di risorse a una città che per la sua situazione ambientale, sociale e culturale e criminale rappresenta un insulto al Paese intero. Se l'avesse saputo Putin avrebbe parlato di camorra e non solo di mafia. »
« Ambulanze assaltate, come non accade nemmeno nei Paesi in guerra, incendi urbani, guerriglie con la polizia: tutto quello che sta succedendo dimostra che Napoli non è Italia. »

« Che tornino nel deserto a parlare con i cammelli o nella giungla con le scimmie, ma a casa nostra si fa come si dice a casa nostra! »
« Dare il voto agli extracomunitari, non mi sembra il caso, un paese civile non può fare votare dei bingo-bongo che fino a qualche anno fa stavano ancora sugli alberi, dai »
« Con una salva di dietro e una davanti, le navi dei clandestini non partirebbero più!»
« Ci sono etnie con una maggiore propensione al lavoro e altre che ne hanno meno. Ce ne sono che hanno una maggiore predisposizione a delinquere»

« Andremo a Bruxelles noi padani, porteremo un po' di saggezza della croce a quel popolo di pedofili! »
« A fronte di riti abbreviati o di patteggiamenti la certezza della pena, quanto meno quella equa, inizia a vacillare e, quindi, nonostante in passato fossi stato contrario, inizio a ripensare se, per determinati delitti, quelli più efferati e crudeli, come quelli che hanno per bersaglio i bambini, non sia il caso di riconsiderare la pena di morte »

« La politica è teatro. Quando si alza il sipario io faccio la mia parte. »

01/10/08

Si, le leggi razziali funzionano !!! Grazie Berlusconi, ottimo lavoro !!

Ci risamo!! Ancora una volta la politica antirazziale del governo berlusconi, ci dona i suoi frutti. Ci stanno spingendo sempre più sulla strada della giustizia Fai da Te, dell'autoleggitimarsi di uomini che, visti i dscorsi politici in corso, si sentono in diritto di umiliare e bastonare un ragazzo che come unica colpa ha quella di avere un colore diverso della pelle.
Complimenti al buon governo, in particolare a maroni, il ministro di tutti, il ministro della libertà
Parma: Preso per un pusher, ghanese picchiato dai vigili urbani

Fermato davanti a scuola, inseguito, picchiato, gettato a terra, un piede calcato sopra la testa, messo in manette, infilato nell’auto di servizio, nuovamente picchiato, condotto al comando della polizia municipale di Parma, fatto spogliare, perquisito, ancora picchiato, insultato (”negro!”), costretto a firmare i verbali di un fantomatico interrogatorio. Rilasciato dopo quasi cinque ore di sevizie, all’arrivo del padre. L’allucinante avventura ha visto protagonista un giovane ghanese, Emmanuel Bonsu Foster, 22 anni, immigrato regolare. Nella denuncia presentata ai carabinieri Emmanuel ha ricostruito così la sequenza che l’ha visto per ore in balia di sette agenti della polizia municipale di Parma che lo avevano scambiato per un pusher.

Parma è la città che a giugno aveva visto la nascita dell’omonima carta sulla sicurezza che concede più poteri ai sindaci. Ad agosto una giovane prostituta nigeriana fermata dalla polizia in esecuzione del decreto antilucciole era stata ammanettata e scaraventata sul pavimento di una lurida cella. I giornali avevano pubblicato la foto e il presidente del Senato Schifani aveva chiesto spiegazioni al prefetto della città emiliana. Esplode ora il caso di Emmanuel il “negro” come ha scritto qualcuno accanto al suo nome di battesimo, sulla busta del Comune di Parma che gli è stata consegnata e contiene i documenti e i verbali dell’arresto. L’ufficio Nazionale antidiscriminazioni razziali (Una) del ministero delle Pari Opportunità ha aperto un’inchiesta. Un’inchiesta interna è stata avviata anche dal Comune di Parma, dopo l’incontro fra l’assessore alla sicurezza, Costantino Monteverdi, e i dirigenti della polizia municipale. L’assessore ha riferito che «si è trattato di un arresto movimentato, due agenti sono rimasti contusi».
La sequenza si apre lunedì sera, attorno alle 18,30. Foster frequenta l’Itis, una scuola serale di via Toscana, di fronte al parco ex Eridania. Entrato a scuola, posati i libri, Emmanuel era uscito a fare due passi nel parco in attesa delle lezioni. Due uomini alle sue spalle parlavano al cellulare, un terzo uomo gli si è avvicinato e senza proferire parola gli ha afferrato le mani mentre gli altri due lo immobilizzavano. «Sono riuscito a liberarmi e sono scappato. Nel frattempo arrivano altri tre uomini, uno solo si capiva da come era vestito che era un poliziotto». L’inseguimento termina subito, il ragazzo è placcato, gettato a terra, immobilizzato. Prono, qualcuno gli pianta la suola della scarpa sul capo, un altro gli stringe le manette ai polsi, un terzo gli dà un pugno sull’occhio sinistroche presenta una forte tumefazione.
«Hanno usato manganelli o bottigliette d’acqua per colpirmi», accusa. Lo fanno salire sull’auto di servizio, lo picchiano ancora finché Emmanuel smette di dimenarsi. «Mi dicevano: “Negro” e picchiavano».
Fra pochi mesi Emmanuel andrà a lavorare come volontario in una comunità per il recupero dei tossicodipendenti. Spiegazioni? Nessuna. «Mi hanno soltanto detto che mi hanno arrestato perché ero scappato». Al padre sarà offerta una versione diversa: Emmanuel si è rifiutato di mostrare i documenti ed è stato portato al comando per accertamenti sulla sua identità. «Al parco mi avevano svuotato le tasche e sequestrati il cellulare, la tessera della biblioteca, la tessera dell’autobus e un po’ di spiccioli- racconta Emmanuel - Al comando mi hanno spogliato completamente, sbattuto in cella con un tizio che non avevo mai visto. “Lui ha confessato e ha detto che c’eri anche tu”, mi dicevano. Mi tiravano fuori dalla cella e mi risbattevano dentro. Avevo paura. Ho chiesto di vedere mio padre ma niente. Volevano farmi firmare dei fogli, io ho detto che non firmavo». Dai e dai, il ragazzo firma.
Ora il ragazzo confessa di aver avuto paura e di averne ancora. Il colore della pelle evidentemente non è un dettaglio indifferente, neppure in una città solida, ricca e legata a tradizioni di civiltà come Parma. Marina Sereni, vicepresidente dei deputati del Pd, chiede chiarimenti al ministro degli Interni, Roberto Maroni. L’Italia è diventata un paese razzista?
Articolo di: Renzo Parodi

30/09/08

Trailer Film 2009 - Il Rovescio della Costituzione Italiana

Inosservata nel 2006 è passata una modifica al Codice Penale che depenalizza il reato di colpo di Stato. L’aggiustamento, inserito in una più ampia revisione degli articoli riguardanti i reati d’opinione, risale al 24 febbraio del 2006, poco prima dello scioglimento delle camere del Berlusconi II, e va letteralmente a cambiare i parametri del reato di golpe descritti all’articolo 283 - lo stesso che nel lontano 1992 autorizzò a procedere nei confronti degli appartenenti alla loggia massonica P2 . Se prima infatti, chiunque commettesse un fatto diretto a mutare la costituzione della sovranità, con mezzi non consentiti dall'ordinamento costituzionale dello Stato ( leggi elezioni democratiche ) era punito con la reclusione non inferiore a dodici anni, ora il nuovo testo recita: “Chiunque, con atti violenti, commette un fatto diretto e idoneo a mutare la Costituzione dello Stato o la forma di governo, è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni ”. Il rovesciamento violento rimane quindi l’unico tabù nel tentativo di sovvertire dell’ordine nazionale, tutto il resto è lecito.
Art. 283 prima della modifica:
“Chiunque commette un fatto diretto a mutare la costituzione dello Stato, o la forma del Governo, con mezzi non consentiti dall’ordinamento costituzionale dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni.”
Art. 283 modificato:
“Chiunque, con atti violenti, commette un fatto diretto e idoneo a mutare la Costituzione dello Stato o la forma di governo, è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni’.”

29/09/08

Nucleare, un scelta disastrosa !!! ... La prima centrale costruiamola ad Arcore!!

No Nukes
Il nucleare non fornisce risposte convincenti all'emergenza climatica e il ricorso all'atomo potrebbe rivelarsi fatale per un'economia fragile. Eppure il «sentimento prevalente» del paese subisce la campagna del governo Berlusconi, sostenuta dall'opportunismo dei capofila dell'economia italiana.
1. Un'impresa dissennata.
Secondo l'Ipcc al 2020 saremo già in piena emergenza climatica se non interverranno prima riduzione dei consumi e blocco delle emissioni di Co2. In tali tempi ravvicinati il ricorso al nucleare risulta pressoché ininfluente. A un impianto nucleare, con 40 anni di funzionamento previsto, occorrono i primi 9 anni di esercizio per pareggiare l'energia spesa nella costruzione.
Tenuto conto di 4 anni di lavori e di 5 tra localizzazione e progettazione, un sistema che sviluppa 1 impianto/anno darebbe energia netta positiva solo dal 19˚ anno (anche nel piano di Scajola arriveremmo al 2028). Se si raggiungesse entro il 2030 l'obiettivo buttato lì da Berlusconi - il raddoppio nel mondo delle centrali nucleari esistenti - per le emissioni globali di Co2 la riduzione sarebbe solo del 5% . Occorrerebbe una nuova centrale ogni 2 settimane da qui al 2030, spendendo tra 1.000 e 2.000 miliardi di euro, aumentando il rischio di incidenti e aggravando la questione irrisolta delle scorie.
Se poi guardassimo oltre il 2030, il nucleare dovrebbe arrivare a pesare almeno per il 20-25% del mix elettrico per rallentare il cambiamento climatico. Occorrerebbero almeno 3 mila centrali nucleari in più (oggi sono 439): 3 nuove centrali al mese fino a fine secolo, con prezzi alle stelle dell'uranio in via di esaurimento.
2. Clima e acqua : emergenze ambientali.
Lungo l'intero ciclo di vita dell'uranio, dalla miniera al reattore, si registrano emissioni di Co2 inferiori, ma confrontabili con quelle che accompagnano il ciclo del gas naturale.
Sono emissioni connesse all'esercizio della centrale, ma soprattutto alle fasi relative a costruzione, avvio, posizionamento in loco del combustibile fissile, che possono avvenire attualmente solo con l'impiego molto elevato di fonti fossili nell'area di costruzione e in miniera. Inoltre, agli impianti nucleari occorrono enormi quantità di acciaio speciale, zirconio e cemento, la cui produzione richiede carbone e petrolio.
Sommando tutto, la Co2 emessa nel ciclo completo di un impianto nucleare corrisponde all'incirca al 40% di quella prodotta dal funzionamento di una centrale di pari potenza a gas naturale. Senza contare lo stoccaggio finale dei rifiuti, per cui mancano esempi.
L'energia nucleare è destinata solo alla fornitura di elettricità, che conta per il 15% degli usi finali di energia nel mondo (il restante 85% va in trasporti, calore per riscaldamento e processi industriali). Un aspetto critico, spesso taciuto, nel processo nucleare è la quantità di acqua necessaria. Per evitare rischi di incidente catastrofico l'acqua ai reattori deve fluire, per asportare l'eccesso di calore, in volumi 10 volte superiori a quelli delle centrali tradizionali, con dispersione in vapore in aria e ritorno nel letto a elevata temperatura.
Dove le filiere atomiche hanno subito una diffusione massiccia, come in Francia, la crisi idrica si è già manifestata. In questo paese il 40% di tutta l'acqua fresca consumata va a raffreddare reattori nucleari.
3. Sicurezza.
Il nucleare comporta seri e irrisolvibili problemi di sicurezza.
A 22 anni dall'incidente di Chernobyl, non esistono ancora garanzie né per la contaminazione «ordinaria» radioattiva da funzionamento, né per l'eliminazione del rischio di incidente nucleare catastrofico. Piccole dosi di radioattività nell'estrazione di uranio e durante il normale funzionamento delle centrali, non sono rilevabili in tempo reale, ma solo registrabili per accumulo a posteriori.
Vi sono esposti i lavoratori, come nel caso dei tre recentissimi incidenti consecutivi di Tricastin , in Francia, e la popolazione che vive nei pressi della centrale, come nel caso recente, di Krsko, in Slovenia.
In un processo di combustione, spegnendo l'impianto, cessa anche la produzione di calore. In una centrale nucleare, invece, anche quando la reazione a catena viene «spenta», i prodotti di fissione presenti nel nocciolo continuano a liberare calore. Se non può essere rimosso, questo determina la fusione del combustibile e il rilascio catastrofico di materiale radioattivo, che si disperde nello spazio e permane attivo nel tempo.
E' un'eventualità insopprimibile di una probabilità di catastrofe prevista e connaturata alla progettazione, che rende imponderabile il rischio nucleare.
Nonostante l'enfasi che si vuole porre su un'ipotetica «quarta generazione» operativa solo dopo il 2030 (?), con i reattori in grado di eliminare parte delle scorie (?), l'impiego di miscele di combustibile meno pericolose (?), oggi si possono realizzare solo centrali intrinsecamente insicure.
Le scorie radioattive sono tra i problemi più noti in relazione alle centrali nucleari. Non esistono soluzioni concrete. Le circa 250 mila tonnellate di rifiuti radioattivi prodotte finora nel mondo sono tutte in attesa di siti di smaltimento definitivi. Il problema rimane senza soluzioni, producendo effetti incommensurabili sul piano economico. Sarebbe impossibile affrontarlo ex novo su scala nazionale e irresponsabile trascurarne le conseguenze. In Italia, però, nel governo nessuno si preoccupa delle scorie prodotte dall'ipotizzato piano nucleare.
4. Esauribilità e costi.
Secondo le stime del World energy council , l'uranio estraibile a costi convenienti è pari a 3,5 milioni di tonnellate, a fronte di un consumo annuo di circa 70 mila tonnellate. Al ritmo attuale l'uranio è disponibile solo per 40-50 anni. Se aumentassero le centrali, inizierebbe una competizione internazionale per questa risorsa scarsa.
Il ciclo nucleare ha costi diretti e indiretti troppo elevati, e perciò destinati a essere scaricati sulla collettività. Di fatto, il nucleare è la fonte energetica più costosa che ci sia.
Negli ultimi anni, il prezzo dell'uranio è cresciuto di sei volte, passando da 20 $ per libbra del 2000 ai 120 $ del 2007 e si prevede salirà. Inoltre, gran parte del costo dell'elettricità da nucleare è legato alla progettazione e realizzazione delle centrali: il doppio di quanto ufficialmente dichiarato, per i tempi di ritorno di 20 anni. Aggiungendo anche i costi di smaltimento delle scorie e di decommissioning degli impianti, le cifre sono imprecisabili, ma più alte delle altre fonti. Il Kwh da nucleare risulta apparentemente poco costoso dove lo stato si fa carico di sicurezza, ricerca e inconvenienti di gestione, ma soprattutto delle scorie e smantellamento delle centrali.
Sono proprio questi costi e la possibilità di ripensamento dei governi in crisi finanziaria, a aver scoraggiato gli investimenti privati negli ultimi decenni.
Nel caso dell'Italia, nonostante la propaganda di Scajola e soci, il nucleare non consentirebbe di ridurre la bolletta energetica. Infatti, per un totale di 10-15mila Mw di potenza installata su una decina di impianti, occorrerebbe costruire da zero tutta la filiera, investendo tra i 30 e i 50 miliardi di euro (scorie escluse) con i primi ritorni solo dopo 15 o 20 anni e sicuramente bollette più salate.
Articolo di: MARIO AGOSTINELLI
Liby

28/09/08

Nucleare? No grazie!!! - Chernobyl, per non dimenticare

E adesso ci toccherà anche il nucleare, con tutti gli interessi privati che girano intorno a questa fonte di energia, fondamentalmente molto economica ma altrettanto altamente pericolosa

Non basta un Referendum in cui abbiamo espresso il nostro dissenso, il nostro pensiero, le nostre idee ormai non contano pìù nulla, non sono bastati i tanti incidenti nucleari successi, nulla, non serve non sapere ancora dove o come smaltire le scorie radiottive, altro business, ... aprite gli occhi, basta poco, anche un solo incidente per arrecare danni irreversibili che si ripercuoteranno per anni ... anni ... anni!!!

Liby

PS: Si sconsiglia la visione a persone impressionabili.

25/09/08

La nuova Costituzione - By Manublog

Ricevo invito e pubblico volentieri il post di ManuBlog, un amico oltre che un ottimo e profondo analizzatore delle problematiche nazionali, ..... ehmmm ... del PROBLEMA Nazionale !!!
Quest'ultimo periodo sono stato realmente assente, ma la ricerca di Libertà, Democrazia ed impegno nella lotta ai Soprusi non mi ha assolutamente abbandonato e vive in me come fiamma ardente, ho messo comunque da parte un pochino di documentazione interessante, appena sarò più libero dai gravosi impegni per la sopravvivenza rimedierò, come al solito a modo mio, a questa defezione.
Ringrazio tutte le persone che continuanoi a visitare il mio Blog pur se non aggiornato!!

Liby

La nuova Costituzione della Repubblica Italiana by ManuBlog

L'avevano detto tutti: la Costituzione è vecchia, ormai. Dopo sessant'anni è giunto il momento di riforme costituzionali, di leggi che rispecchino in modo migliore la società italiana del 2008.
Ecco perchè è giunto il momento di pubblicare la Nuova Costituzione della Repubblica Italiana. [.. continua su ManuBlog]

20/09/08

BERLUSCONI - MILLS: PM, SORPRESO DA COMMISSIONI IL VENERDI'

(AGI) - Milano, - 19 set. - "Non sono esperto di interna corporis parlamentari, ma, per fatto notorio e per mia esperienza in questi anni di processi, so che le commissioni si riuniscono al martedi', mercoledi' e giovedi'. Non credo che queste commissioni siano decisive per il futuro della Repubblica". Il pm Fabio De Pasquale spiega in aula le ragioni per cui il legittimo impedimento parlamentare degli avvocati di Berlusconi non lo convincono e quella che doveva essere l'udienza del dopo - Lodo Alfano del processo al premier e a David Mills diventa l'ennesima occasione per uno scontro, con riflessi politici, tra la magistratura e il Cavaliere. Le parti in aula ignorano il Lodo, lo scudo giudiziario per le piu' alte cariche dello Stato, che mettera' in soffitta - salvo interventi della Consulta - il processo fino alla fine di questa legislatura. Le polemiche stavolta si concentrano sulla richiesta di legittimo impedimento presentata dai legali del premier che sostengono di non poter partecipare all'udienza di oggi per gli impegni nelle commissioni giustizia di Camera (Niccolo' Ghedini) e Senato (Piero Longo). "Una commissione convocata di venerdi' - scandisce De Pasquale - e' molto sorprendente. E' la prima volta che sento di un impegno parlamentare di venerdi'. Questa - continua - e' la prima udienza dopo l'approvazione del Lodo Alfano ed e' stata fissata due mesi fa. Mi chiedo se il comportamento di Berlusconi sia in linea con la leale collaborazione e il dovere di fare in modo che il processo si svolga, principi indicati dalla giurisprudenza costituzionale". Secondo il magistrato, "la difesa Berlusconi avrebbe potuto organizzare le cose diversamente", per questo chiede al Tribunale "di acquisire informazioni dal Parlamento sulle ragioni straordinarie per cui oggi si sono riunite le commissioni". Il giudice Gandus non accoglie pero' la tesi del pm e rinvia il processo per legittimo impedimento al 27 settembre. Data che neppure andrebbe bene a Longo, fa sapere il suo praticante Filippo Pagnocco, a causa di un impegno in un congresso. "Questo non e' legittimo impedimento", sentenzia Gandus, e conferma l'appuntamento per il 27.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio .....
Liby
« Questo Masaniello è pervenuto a segno tale di autorità, di comando, di rispetto e di ubbidienza, in questi pochi giorni, che ha fatto tremare tutta la città con li suoi ordini, li quali sono stati eseguiti da' suoi seguaci con ogni puntualità e rigore: ha dimostrato prudenza, giudizio e moderazione; insomma era divenuto un re in questa città, e il più glorioso e trionfante che abbia avuto il mondo. Chi non l'ha veduto, non può figurarselo nell'idea; e chi l'ha veduto non può essere sufficiente a rappresentarlo perfettamente ad altri. Non vestiva altro abito che una camicia e calzoni di tela bianca ad uso di pescatore, scalzo e senza alcuna cosa in testa; né ha voluto mutar vestito, se non nella gita dal Viceré»

16/08/08

Attivazione Mediaset Premium: servizio o truffa?

... così si arricchisce sempre di più la famiglia berlusconi, ecco una delle tante truffe ai danni dei consumatori!!!

Liby

Mary Win "Blackberry Honey" Olympics/Burma video

Voglio condividere questo video di Mary Win, cantante Americo-Birmana che lotta in difesa dei monaci buddisti con immagini che accompagnano e riassumono in modo realistico l'oppressione subita dal popolo birmano!!

FREE TIBET, FREE BURMA, FREE WORLD NOW !!!

Liby

31/07/08

Ma noi ... siamo schiavi ?

«Tirannide indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzione delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo. »
(Vittorio Alfieri - Della Tirannide, Libro 1, Cap 2)

30/07/08

Lodo, Di Pietro: inizia oggi conto alla rovescia per referendum

Roma, 30 lug. (Apcom) - "Inizia oggi il conto alla rovescia, noi dell'Idv facciamo fatti, non parole e siamo determinati a chiedere ai cittadini italiani che cosa pensano della legge sull'impunità che si è fatto fare apposta il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per non farsi processare". Lo ha dichiarato il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, prima di entrare nel Palazzo di Giustizia di Roma per depositare il quesito referendario per l'abrogazione del Lodo Alfano. "Noi riteniamo - ha continuato Di Pietro - che sia necessario sapere prima se Berlusconi è un mascalzone o una persona perbene, non dopo che ha governato, dopo che magari si è fatto gli affari suoi". Per questa ragione, ha concluso Di Pietro, "per niente pacatamente ma con molta determinazione depositiamo oggi questo quesito e nei prossimi tre mesi raccoglieremo le firme necessarie perchè gli italiani siano chiamati a dare un responso: se la legge è uguale per tutti meno che per i soliti furbacchioni".
Lo ribadisco, non amo in modo particolare Di Pietro, ma sinceramente sembra realmente l'unica voce fuori dal coro, l'unico che non lega con la "Casta" .. che dire, se promuove il referendum per abolire il "Lodo Alfano, certamente avrà il mio appoggio!!
Una precisazioni sulle menzogne che ci hanno propinato in questi giorni:
Si può dire, senza timore di essere smentiti, che di questa impunità non gode, nei Paesi Occidentali, alcun omologo del Cavaliere. Si citano spesso Francia e Spagna. Niente di più falso.
In Francia, infatti, possono essere sospesi i processi nei quali è imputato il Capo dello Stato (che è cosa ben diversa dal Presidente del Consiglio italiano, trattandosi di forme di governo ben differenti) ma con legge costituzionale (non, come da noi, sulla base di una semplice legge ordinaria) e con la predisposizione di un appropriato sistema di contrappesi tra cui la possibilità, per il Parlamento in seduta congiunta, di decretare a maggioranza qualificata l'impeachment del Capo dello Stato in caso di gravi mancanze incompatibili con l'esercizio della funzione.
In Spagna, invece, i processi riguardanti i membri del Governo vengono esaminati dalla Corte Suprema, con autorizzazione a procedere da parte del Parlamento solo per le fattispecie di alto tradimento e di crimini commessi contro lo Stato.
Un sistema di immunità esiste, nei restanti Paesi europei, unicamente in Grecia e Portogallo, ma, anche in queste ipotesi, riguarda soltanto il Capo dello Stato.
Va sottolineato che se anche la Corte Costituzionale dovesse dichiarare l'illegittimità costituzionale del "Lodo Alfano", c'è il rischio che Berlusconi riesca, comunque, a evitare il verdetto dei giudici, sia pure sulla base di una legge ad personam illegittima che però, anche qualora venisse spazzata via, sarà stata comunque funzionale agli obiettivi per cui è stata emanata.
Il problema è stato prospettato da Marco Travaglio.
Il processo nel quale Berlusconi è imputato assieme al celebre avvocato Mills volge al termine. Con l'entrata in vigore del Lodo Alfano, il processo verrà temporaneamente sospeso per quanto riguarda la posizione di Berlusconi, mentre proseguirà nei confronti di Mills. Ciò comporta che qualora si arrivi alla sentenza nei confronti di quest'ultimo, il Tribunale potrebbe non essere più idoneo a giudicare Berlusconi, essendosi già pronunciato sul medesimo fatto.
Ne consegue che il procedimento a carico di quest'ultimo dovrebbe, in tal caso, ripartire da zero, con giudici diversi (il processo, infatti, deve svolgersi davanti al medesimo giudice; non può riprendere davanti a un giudice diverso); il sopraggiungere della prescrizione sarebbe, in tal caso, pressoché certo; un'altra legge ad personam (la c.d. Ex Cirielli) ne aveva, infatti, abbreviato i termini, facilitando il compito dei legali di Berlusconi, che sono comunque coinvolti nella sua approvazione nella duplice veste di legislatori e avvocati difensori del beneficiario ...
Liby

24/07/08

Oligarchia o Democrazia ? .. come sta cambiando l'Italia

Mi chiedo, ma dove stiamo andando, siamo ancora uno Stato Democratico o con il berlusconismo avanzante ci proiettiamo sempre più verso una conduzione oligarchica della cosa pubblica ?

Oligarchia - Forma di governo in cui il potere è detenuto da poche persone. Sin dall’antichità il termine (dal greco olígos, “pochi” e archía, “governo”) ha avuto una connotazione negativa. Secondo Aristotele l’oligarchia era il governo dei ricchi (oggi spesso indicato con un altro termine di origine greca, “plutocrazia”); in questo senso era da considerare come una degenerazione dell’aristocrazia (”governo dei migliori”).
L’accezione prevalente del termine presenta anche oggi un significato negativo, indicando il governo di una fazione che agisce esclusivamente in base ai propri interessi particolari. I sistemi oligarchici sono caratterizzati da un gruppo di potere omogeneo e stabile, con forti legami tra i suoi membri, e da un modo autoritario di esercitare il potere.

Democrazia - Termine di derivazione greca (dêmos, “popolo”, e krátos, “governo, forza”) che indica un sistema politico basato sulla sovranità dei cittadini, ai quali è riconosciuto il diritto di scegliere la forma di governo e di eleggere direttamente o indirettamente i membri del supremo corpo legislativo dello Stato, così come i funzionari addetti all’amministrazione locale, nonché, in alcuni casi, anche il capo dello Stato.
Nell’accezione moderna il termine implica anche l’eguaglianza giuridica dei cittadini nell’esercizio del voto (vedi Suffragio), dal quale non deve essere escluso nessuno per motivi di razza, di religione, di censo e di sesso; l’esistenza di alcune condizioni che garantiscano una condizione di libertà nell’esercizio del voto (l’assenza di coercizione, la pluralità delle opzioni a disposizione, la possibilità di formarsi una propria opinione); l’accettazione della validità del principio di maggioranza

Liby

23/07/08

Lodo Alfano e processi rinviati strappo all'uguaglianza - Appello dei Costituzionalisti

Cento costituzionalisti in campo contro il lodo-Alfano che sospende i processi delle quattro più alte cariche istituzionali e contro la norma blocca-processi. Il documento è intitolato "In difesa della Costituzione" ed è firmato da ordinari di diritto costituzionale e discipline equivalenti: tra essi gli ex presidenti della Consulta Valerio Onida, Gustavo Zagrebelsky e Leopoldo Elia.
A coordinare la raccolta di firme è stato Alessandro Pace, presidente dell'Associazione italiana costituzionalisti.


I sottoscritti professori ordinari di diritto costituzionale e di discipline equivalenti, vivamente preoccupati per le recenti iniziative legislative intese:

1) a bloccare per un anno i procedimenti penali in corso per fatti commessi prima del 30 giugno 2002, con esclusione dei reati puniti con la pena della reclusione superiore a dieci anni;

2) a reintrodurre nel nostro ordinamento l'immunità temporanea per reati comuni commessi dal Presidente della Repubblica, dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dai Presidenti di Camera e Senato anche prima dell'assunzione della carica, già prevista dall'art. 1 comma 2 della legge n. 140 del 2003, dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 24 del 2004, premesso che l'art. 1, comma 2 della Costituzione, nell'affermare che "La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione", esclude che il popolo possa, col suo voto, rendere giudiziariamente immuni i titolari di cariche elettive e che questi, per il solo fatto di ricoprire cariche istituzionali, siano esentati dal doveroso rispetto della Carta costituzionale, rilevano, con riferimento alla legge di conversione del decreto legge n. 92 del 2008, che gli artt. 2 bis e 2 ter introdotti con emendamento a tale decreto, sollevano insuperabili perplessità di legittimità costituzionale perché:

a) essendo del tutto estranei alla logica del cosiddetto decreto-sicurezza, difettano dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza richiesti dall'art. 77, comma 2 Cost. (Corte cost., sentenze n. 171 del 2007 e n. 128 del 2008);

b) violano il principio della ragionevole durata dei processi (art. 111, comma 1 Cost., art. 6 Convenzione europea dei diritti dell'uomo);

c) pregiudicano l'obbligatorietà dell'azione penale (art. 112 Cost.), in conseguenza della quale il legislatore non ha il potere di sospendere il corso dei processi, ma solo, e tutt'al più, di prevedere criteri - flessibili - cui gli uffici giudiziari debbano ispirarsi nella formazione dei ruoli d'udienza;

d) la data del 30 giugno 2002 non presenta alcuna giustificazione obiettiva e razionale;

e) non sussiste alcuna ragionevole giustificazione per una così generalizzata sospensione che, alla sua scadenza, produrrebbe ulteriori devastanti effetti di disfunzione della giustizia venendosi a sommare il carico dei processi sospesi a quello dei processi nel frattempo sopravvenuti; rilevano, con riferimento al cosiddetto lodo Alfano, che la sospensione temporanea ivi prevista, concernendo genericamente i reati comuni commessi dai titolari delle sopra indicate quattro alte cariche, viola, oltre alla ragionevole durata dei processi e all'obbligatorietà dell'azione penale, anche e soprattutto l'art. 3, comma 1 Cost., secondo il quale tutti i cittadini "sono eguali davanti alla legge".

Osservano, a tal proposito, che le vigenti deroghe a tale principio in favore di titolari di cariche istituzionali, tutte previste da norme di rango costituzionale o fondate su precisi obblighi costituzionali, riguardano sempre ed esclusivamente atti o fatti compiuti nell'esercizio delle proprie funzioni. Per contro, nel cosiddetto lodo Alfano la titolarità della carica istituzionale viene assunta non già come fondamento e limite dell'immunità "funzionale", bensì come mero pretesto per sospendere l'ordinario corso della giustizia con riferimento a reati "comuni".

Per ciò che attiene all'analogo art. 1, comma 2 della legge n. 140 del 2003, i sottoscritti rilevano che, nel dichiararne l'incostituzionalità con la citata sentenza n. 24 del 2004, la Corte costituzionale si limitò a constatare che la previsione legislativa in questione difettava di tanti requisiti e condizioni (tra cui la doverosa indicazione del presupposto - e cioè dei reati a cui l'immunità andrebbe applicata - e l'altrettanto doveroso pari trattamento dei ministri e dei parlamentari nell'ipotesi dell'immunità, rispettivamente, del Premier e dei Presidenti delle due Camere), tali da renderla inevitabilmente contrastante con i principi dello Stato di diritto.

Ma ciò la Corte fece senza con ciò pregiudicare la questione di fondo, qui sottolineata, della necessità che qualsiasi forma di prerogativa comportante deroghe al principio di eguale sottoposizione di tutti alla giurisdizione penale debba essere introdotta necessariamente ed esclusivamente con una legge costituzionale.

Infine, date le inesatte notizie diffuse al riguardo, i sottoscritti ritengono opportuno ricordare che l'immunità temporanea per reati comuni è prevista solo nelle Costituzioni greca, portoghese, israeliana e francese con riferimento però al solo Presidente della Repubblica, mentre analoga immunità non è prevista per il Presidente del Consiglio e per i Ministri in alcun ordinamento di democrazia parlamentare analogo al nostro, tanto meno nell'ordinamento spagnolo più volte evocato, ma sempre inesattamente.

L'elenco dei firmatari:

Alessandro Pace, Valerio Onida, Leopoldo Elia, Gustavo Zagrebelsky, Enzo Cheli, Gianni Ferrara, Alessandro Pizzorusso, Sergio Bartole, Michele Scudiero, Federico Sorrentino, Franco Bassanini, Franco Modugno, Lorenza Carlassare, Umberto Allegretti, Adele Anzon Demmig, Michela Manetti, Roberto Romboli, Stefano Sicardi, Lorenzo Chieffi, Giuseppe Morbidelli, Cesare Pinelli, Gaetano Azzariti, Mario Dogliani, Enzo Balboni, Alfonso Di Giovine, Mauro Volpi, Stefano Maria Cicconetti, Antonio Ruggeri, Augusto Cerri, Francesco Bilancia, Antonio D'Andrea, Andrea Giorgis, Marco Ruotolo, Andrea Pugiotto, Giuditta Brunelli, Pasquale Costanzo, Alessandro Torre, Silvio Gambino, Marina Calamo Specchia, Ernesto Bettinelli, Gladio Gemma, Roberto Pinardi, Giovanni Di Cosimo, Maria Cristina Grisolia, Antonino Spadaro, Gianmario Demuro, Enrico Grosso, Anna Marzanati, Paolo Carrozza, Giovanni Cocco, Massimo Carli, Renato Balduzzi, Paolo Carnevale, Elisabetta Palici di Suni, Maurizio Pedrazza Gorlero, Guerino D'Ignazio, Vittorio Angiolini, Roberto Toniatti, Alfonso Celotto, Antonio Zorzi Giustiniani, Roberto Borrello, Tania Groppi, Marcello Cecchetti, Antonio Saitta, Marco Olivetti, Carmela Salazar, Elena Malfatti, Ferdinando Pinto, Massimo Siclari, Francesco Rigano, Francesco Rimoli, Mario Fiorillo, Aldo Bardusco, Eduardo Gianfrancesco, Maria Agostina Cabiddu, Gian Candido De Martin, Nicoletta Marzona, Carlo Colapietro, Vincenzo Atripaldi, Margherita Raveraira, Massimo Villone, Riccardo Guastini, Emanuele Rossi, Sergio Lariccia, Angela Musumeci, Giuseppe Volpe, Omar Chessa, Barbara Pezzini, Pietro Ciarlo, Sandro Staiano, Jörg Luther, Agatino Cariola, Nicola Occhiocupo, Carlo Casanato, Maria Paola Viviani Schlein, Carmine Pepe, Filippo Donati, Stefano Merlini, Paolo Caretti, Giovanni Tarli Barbieri, Vincenzo Cocozza, Annamaria Poggi.


Liby

19/07/08

Borsellino – 19 luglio 1992

«La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. »

Paolo Borsellino

17/07/08

La razza è una sola: quella umana

Sottoscrivere questo manifesto è un’atto di resistenza civile e nonviolenta alle pseudo-leggi giudicate razziste anche da una risoluzione dell’Unione Europea.

Manifesto degli scienziati antirazzisti 2008

I. Le razze umane non esistono. L’esistenza delle razze umane è un’astrazione derivante da una cattiva interpretazione di piccole differenze fisiche fra persone, percepite dai nostri sensi, erroneamente associate a differenze “psicologiche” e interpretate sulla base di pregiudizi secolari. Queste astratte suddivisioni, basate sull’idea che gli umani formino gruppi biologicamente ed ereditariamente ben distinti, sono pure invenzioni da sempre utilizzate per classificare arbitrariamente uomini e donne in “migliori” e “peggiori” e quindi discriminare questi ultimi (sempre i più deboli), dopo averli additati come la chiave di tutti i mali nei momenti di crisi.

II. L’umanità non é fatta di grandi e piccole razze. È invece, prima di tutto, una rete di persone collegate. È vero che gli esseri umani si aggregano in gruppi d’individui, comunità locali, etnie, nazioni, civiltà; ma questo non avviene in quanto hanno gli stessi geni ma perché condividono storie di vita, ideali e religioni, costumi e comportamenti, arti e stili di vita, ovvero culture. Le aggregazioni non sono mai rese stabili da DNA identici; al contrario, sono soggette a profondi mutamenti storici: si formano, si trasformano, si mescolano, si frammentano e dissolvono con una rapidità incompatibile con i tempi richiesti da processi di selezione genetica.

III. Nella specie umana il concetto di razza non ha significato biologico. L’analisi dei DNA umani ha dimostrato che la variabilità genetica nelle nostra specie, oltre che minore di quella dei nostri “cugini” scimpanzé, gorilla e orangutan, è rappresentata soprattutto da differenze fra persone della stessa popolazione, mentre le differenze fra popolazioni e fra continenti diversi sono piccole. I geni di due individui della stessa popolazione sono in media solo leggermente più simili fra loro di quelli di persone che vivono in continenti diversi. Proprio a causa di queste differenze ridotte fra popolazioni, neanche gli scienziati razzisti sono mai riusciti a definire di quante razze sia costituita la nostra specie, e hanno prodotto stime oscillanti fra le due e le duecento razze.

IV. È ormai più che assodato il carattere falso, costruito e pernicioso del mito nazista della identificazione con la “razza ariana”, coincidente con l’immagine di un popolo bellicoso, vincitore, “puro” e “nobile”, con buona parte dell’Europa, dell’India e dell’Asia centrale come patria, e una lingua in teoria alla base delle lingue indo-europee. Sotto il profilo storico risulta estremamente difficile identificare gli Arii o Ariani come un popolo, e la nozione di famiglia linguistica indo-europea deriva da una classificazione convenzionale. I dati archeologici moderni indicano, al contrario, che l’Europa è stata popolata nel Paleolitico da una popolazione di origine africana da cui tutti discendiamo, a cui nel Neolitico si sono sovrapposti altri immigranti provenienti dal Vicino Oriente. L’origine degli Italiani attuali risale agli stessi immigrati africani e mediorientali che costituiscono tuttora il tessuto perennemente vivo dell’Europa. Nonostante la drammatica originalità del razzismo fascista, si deve all’alleato nazista l’identificazione anche degli italiani con gli “ariani”.

V. È una leggenda che i sessanta milioni di italiani di oggi discendano da famiglie che abitano l’Italia da almeno un millennio. Gli stessi Romani hanno costruito il loro impero inglobando persone di diverse provenienze e dando loro lo status di ‘cives romani’. I fenomeni di meticciamento culturale e sociale, che hanno caratterizzato l’intera storia della penisola, e a cui hanno partecipato non solo le popolazioni locali, ma anche greci, fenici, ebrei, africani, ispanici, oltre ai cosiddetti “barbari”, hanno prodotto l’ibrido che chiamiamo cultura italiana. Per secoli gli italiani, anche se dispersi nel mondo e divisi in Italia in piccoli Stati, hanno continuato a identificarsi e ad essere identificati con questa cultura complessa e variegata, umanistica e scientifica.

VI. Non esiste una razza italiana ma esiste un popolo italiano. L’Italia come nazione si é unificata solo nel 1860 e ancora adesso diversi milioni di italiani, in passato emigrati e spesso concentrati in città e quartieri stranieri, si dicono e sono tali. Una delle nostre maggiori ricchezze è quella di avere mescolato tanti popoli e avere scambiato con loro culture proprio “incrociandoci” fisicamente e culturalmente. Attribuire a una inesistente “purezza del sangue” la “nobiltà” della “Nazione” significa ridurre alla omogeneità di una supposta componente biologica e agli abitanti dell’attuale territorio italiano, un patrimonio millenario ed esteso di culture.

VII. Il razzismo é contemporaneamente omicida e suicida. Gli imperi sono diventati tali grazie alla convivenza di popoli e culture diverse, ma sono improvvisamente collassati quando si sono frammentati. Così é avvenuto e avviene nelle nazioni con le guerre civili e quando, per arginare crisi le minoranze sono state prese come capri espiatori. Il razzismo é suicida perché non colpisce solo gli appartenenti a popoli diversi ma gli stessi che lo praticano. La tendenza all’odio indiscriminato che lo alimenta, si estende per contagio ideale ad ogni alterità esterna o estranea rispetto ad una definizione sempre più ristretta della “normalità”. Colpisce quelli che stanno “fuori dalle righe”, i “folli”, i “poveri di spirito”, i gay e le lesbiche, i poeti, gli artisti, gli scrittori alternativi, tutti coloro che non sono omologabili a tipologie umane standard e che in realtà permettono all’umanità di cambiare continuamente e quindi di vivere. Qualsiasi sistema vivente resta tale, infatti, solo se é capace di cambiarsi e noi esseri umani cambiamo sempre meno con i geni e sempre più con le invenzioni dei nostri “benevolmente disordinati” cervelli.

VIII. Il razzismo discrimina, nega i collegamenti, intravede minacce nei pensieri e nei comportamenti diversi. Per i difensori della razza italiana l’Africa appare come una paurosa minaccia e il Mediterraneo è il mare che nello stesso tempo separa e unisce. Per questo i razzisti sostengono che non esiste una “comune razza mediterranea”. Per spingere più indietro l’Africa gli scienziati razzisti erigono una barriera contro “semiti” e “camiti”, con cui più facilmente si può entrare in contatto. La scienza ha chiarito che non esiste una chiara distinzione genetica fra i Mediterranei d’Europa (Occidentali) da una parte gli Orientali e gli Africani dall’altra. Sono state assolutamente dimostrate, dal punto di vista paleontologico e da quello genetico, le teorie che sostengono l’origine africana dei popoli della terra e li comprendono tutti in un’unica razza.
IX. Gli ebrei italiani sono contemporaneamente ebrei e italiani. Gli ebrei, come tutti i popoli migranti (nessuno é migrante per libera scelta ma molti lo sono per necessità), sono sparsi per il mondo e hanno fatto parte di diverse culture pur mantenendo contemporaneamente una loro identità di popolo e di religione. Così é successo ad esempio con gli Armeni, con gli stessi italiani emigranti e così sta succedendo con i migranti di ora: africani, filippini, cinesi, arabi dei diversi Paesi, popoli appartenenti all’Est europeo o al Sud America, ecc. Tutti questi popoli hanno avuto la dolorosa necessità di dover migrare ma anche la fortuna, nei casi migliori, di arricchirsi unendo la loro cultura a quella degli ospitanti, arricchendo anche loro, senza annullare, quando é stato possibile, né l’una né l’altra.

X. L’ideologia razzista é basata sul timore della “alterazione” della propria razza eppure essere “bastardi” fa bene. È quindi del tutto cieca rispetto al fatto che molte società riconoscono che sposarsi fuori, perfino con i propri nemici, è bene, perché sanno che le alleanze sono molto più preziose delle barriere. Del resto negli umani i caratteri fisici alterano più per effetto delle condizioni di vita che per selezione e i caratteri psicologici degli individui e dei popoli non stanno scritti nei loro geni. Il “meticciamento” culturale é la base fondante della speranza di progresso che deriva dalla costituzione della Unione Europea. Un’Italia razzista che si frammentasse in “etnie” separate come la ex-Jugoslavia sarebbe devastata e devastante ora e per il futuro. Le conseguenze del razzismo sono infatti epocali: significano perdita di cultura e di plasticità, omicidio e suicidio, frammentazione e implosione non controllabili perché originate dalla ripulsa indiscriminata per chiunque consideriamo “altro da noi”.

15/07/08

Piano Rinascita Democratica - Il Discepolo 1816

Un' ottima ed approfondita analisi di un Golpe Dolce imperniata sul Discepolo 1816

Si ringrazia http://www.byoblu.com/

09/07/08

DOVE: Metà sapone e metà "distruzione di foresta pluviale"

Prodotti DOVE :
In moltissimi prodotti della linea Dove è presente l'olio di palma. Unilever distribuisce i prodotti e il marchio Dove, associandolo al concetto di bellezza autentica promuovendo "un'idea più ampia, più sana e democratica di bellezza. Un'idea di bellezza che tutte le donne possono fare propria e apprezzare ogni giorno".
Intanto, però, i grandi produttori che riforniscono Unilever mettono in atto "un'autentica distruzione" delle risorse forestali del pianeta. Il dottor Jakyll terapeuta delle piccole imperfezioni estetiche diventa il mister Hyde distruttore del nostro clima.
Migliaia di persone idratano la propria pelle con Dove pagando senza accorgersene molto più del costo di una saponetta. L'effetto idratante e lenitivo si trasforma nel suo esatto contrario: sulla nostra pelle vivremo gli effetti della distruzione della foresta indonesiana che bruciando "irrita" il clima.

Prodotti FERRERO:
Anche la tanto amata Nutella non è indenne dall'uso di olio di Palma
La Nutella è il prodotto senz'altro più amato della Ferrero, una crema spalmabile a base di Oli Vegetali, Zucchero, Nocciola, Cacao. Il nome deriva dalla congiunzione di nut, che significa "nocciola" in inglese, e il suffisso ella per ottenere un nome orecchiabile.
Dalle analisi realizzate da Greenpeace presso due diversi laboratori di analisi in Italia e Germania risulta che la Nutella, il prodotto Ferrero più famoso sul mercato, contiene una frazione di oli vegetali del 31% costituita prevalentemente da olio di palma.

Da visitare:

Link Dove: http://www.greenpeace.it/deforestazionezero/unilever.php

Link Nutella: http://www.greenpeace.it/nutellasalvalaforesta/ferrero.php

Liby



04/07/08

Arrestateci tutti. Disobbedire per informare by Marco Travaglio

... è al giornata degli annunci:


Annuncio fin d’ora che continuerò a informare i lettori senza tacere nulla di quel che so. Continuerò a pubblicare, anche testualmente, per riassunto, nel contenuto o come mi gira, atti d’indagine e intercettazioni che riuscirò a procurarmi, come ritengo giusto e doveroso al servizio dei cittadini. Farò disobbedienza civile a questa legge illiberale e liberticida. A costo di finire in galera, di pagare multe, di essere licenziato. Al primo processo che subirò, chiederò al giudice di eccepire dinanzi alla Consulta e alla Corte europea la illegittimità della nuova legge rispetto all’articolo 21 della Costituzione e all’articolo 10 della Convenzione europea sui diritti dell’uomo e le libertà fondamentali (“Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche…”, con possibili restrizioni solo in caso di notizie“riservate” o dannose per la sicurezza e la reputazione). Mi auguro che altri colleghi si autodenuncino preventivamente insieme a me e che la Federazione della Stampa, l’Unione Cronisti, l’associazione Articolo21, oltre ai lettori, ci sostengano in questa battaglia di libertà. Disobbedienti per informare. Arrestateci tutti.

Marco Travaglio

ROMA, 8 LUGLIO, TUTTI A PIAZZA NAVONA. PASSAPAROLA!!!

ROMA, 8 luglio, manifestazione in piazza Navona. Passaparola!Colombo, Pardi, Flores d’Arcais: tutti in piazza contro le leggi-canaglia:

"Care concittadine e cari concittadini, il governo Berlusconi sta facendo approvare una raffica di leggi-canaglia con cui distruggere il giornalismo, il diritto di cronaca e l’architrave della convivenza civile, la legge uguale per tutti. Questo attacco senza precedenti ai principi della Costituzione impone a ogni democratico il dovere di scendere in piazza subito, prima che il vulnus alle istituzioni repubblicane diventi irreversibile. Poiché il maggior partito di opposizione ancora non ha ottemperato al mandato degli elettori, tocca a noi cittadini auto-organizzarci. Contro le leggi-canaglia, in difesa del libero giornalismo e della legge eguale per tutti, ci diamo appuntamento a Roma l’8 luglio in piazza Navona alle 18, per testimoniare con la nostra opposizione – morale, prima ancora che politica – la nostra fedeltà alla Costituzione repubblicana nata dai valori della Resistenza antifascista. Vi chiediamo l’impegno a “farvi leader”, a mobilitare fin da oggi, con mail, telefonate, blog, tutti i democratici. La televisione di regime, ormai unificata e asservita, opererà la censura del silenzio. I mass-media di questa manifestazione siete solo voi."

On Furio Colombo, Sen. Francesco Pardi, Paolo Flores D’Arcais
PASSAPAROLA!!! PASSAPAROLA!!! PASSAPAROLA!!! PASSAPAROLA!!! PASSAPAROLA!!!

03/07/08

Segreteria telefonica per Malati di Mente

Simpaticissima segreteria telefonica per Malati di Mente ... da ascoltare necessariamente ;-))

... per scaricarla in formato audio:

http://schifoberlusconi.googlepages.com/segreteria_malati_mente.zip

Liby

01/07/08

La Democrazia: Discorso di Pericle agli Ateniesi, 461 a.C., sulla Democrazia

Corsi e Ricorsi storici, il discorso di Pericle, pronunciato agli Ateniesi nel 461 AC, è incredibilmente calzante con i giorni nostri, vi chiedo solo di leggerlo con attenzione.

ATENE 461 a.C

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.
Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così.

Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.
Liby

29/06/08

Vita da Bolgger - Premio Brillante Weblog 2008


...... la vita riserva sempre sorprese, ed anche se non sono un'amante di questa iniziative a catena, vista la stima che mi lega a Paola non posso far altro che accettare ben volentieri il premio, ma maggiormente in funzione della motivazione che ritengo fin troppo lusinghiera, grazie Paola.
Motivazione: Io odio Berlusconi...e non solo La sincerità e il coraggio fanno parte di questo blog. Senza peli sulla lingua!

Regole per l'assegnazione:

1. Chi viene "nominato" deve scrivere un post sull'argomento, citando l'autore della nomina e indicando il link del suo blog.
2. Nominare a propria volta almeno 7 blog, indicandone nell'articolo i link e avvisando i loro gestori del premio.
3. Esibire, ma questo è facoltativo, il profilo-foto di chi ha nominato e di chi è stato nominato.

... ed ora viene il bello, quali Blog scegliere tra i tanti amici che ho incontrato nel WEB? .. vorrei citarli tutti, xchè per tutti ho una motivazione ... ma tant'è, spero di non creare problemi a chi non vede di buon ochhio queste forme di apprezzamento colletive e mi accingo ad "elaborare" nomi, link e motivazioni:

Daniele Verzetti il Rockpoeta : Poeta che sa essere dolce ed aggressivo quanto basta ma sempre spietatamente lucido nelle analisi che propone.
ManuBlog
: Siamo realmente sulla stessa lunghezza d'onda, imperterrito denunciatore di soprusi
La Casa degli orrori : ... brrrrr ... notizie uniche, quando vuoi scovare qualche stranezza ... bè ti basta visitare il suo Blog, socialmente utile.
RudyGuevara : Per lei una menzione speciale .. nel suo spazio libero da sfogo ai suoi ideali senza mezzi termini o compromessi, ..... inimitabile.
Il Blog di Melina : Vario, fresco, con approfondimenti e recenzioni su problematiche di vita quotidiana, non politicizzato ma molto intrigante.
Il Russo : Unico nel suo genere, senza peli sulla lingua, randella a destra e a manca senza distinzioni di sorta ... un plauso.

Il Gazzettinoi del Beca : ... bastano tre aggettivi per illustrare il suo Blog .. Irriverente, sfacciatamente simpatico, geniale.

Una menziolne speciale per Dama Verde, un'amica che ha deciso di chiudere il suo Blog, una fonte d'ispirazione di cui si sente , in modo indiscutibile, la mancanza ... torna 'sta casa aspett' a te ;-)

Mi scuso con tutti coloro che non sono stati inseriti, tutti quelli del Blogroll meriterebbero una menzione ... sarà per la prossima.

Liby

27/06/08

Torna il lodo Schifani e l'immunità per Berlusconi ... Ad Personam ... Ad Personam ...

Palazzo Chigi approva il disegno di legge per l'immunità del Presidente del Consiglio


Sono andati avanti. Da soli. Per una norma che appare pesantemente “ad personam” garantendo l’immunità al Presidente del Consiglio, carica attualmente ricoperta da Silvio Berlusconi.
Il Consiglio dei Ministri ha dato via libera al cosiddetto "Lodo Schifani bis" il disegno di legge sull'immunità delle più alte cariche istituzionali per il quale il Partito Democratico ha già annunciato il suo no.
Il provvedimento - presentato dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano - esonera per tutta la durata dell'incarico le prime quattro cariche dello Stato (presidente della Repubblica, presidente del Consiglio, presidenti del Senato e Camera) da tutti i "reati extrafunzionali", non commessi cioè nell'esercizio delle loro funzioni, garantendo loro l’immunità giudiziaria.
La prima versione del "lodo Schifani", presentata durante la legislatura 2001-200, non superò il vaglio della Corte costituzionale perchè violava gli articoli 3 e 24 della Costituzione e impediva alla parti civili di essere risarcite.
La nuova versione approvata stabilisce che le vittime potranno proseguire la loro azione in sede civile dove avranno una corsia preferenziale.
Inoltre prevede che i soggetti istituzionali interessati possano rinunciare volendo allo scudo dell'immunità.
Ma un premier che grida al "regime" non sembra il soggetto che sceglierà questa via.
Liby

23/06/08

Previsione ampliamente realizzata - Berlusconi ed il caso Mills

In tempi "non sospetti" avevo previsto l'interesse e la fretta di berlusconi per le elezioni anticipate e le relative motivazioni, vi invito a rileggere il post:

Post del 29/01/08

Pecorella: Berlusconi rischia 6 anni ... a meno di elezioni anticipate!!!

e vi invito caldamente a leggere queso interessantissimo articolo:

BERLUSCONI OSSESSIONATO DALLA SENTENZA MILLS di Claudio Tito

In gioco non c´è solo una condanna ma il futuro politico del Cavaliere: «Mi vogliono ghigliottinare adesso, azzopparmi» ripete. Il riferimento e' alla candidatura al Quirinale messa in cantiere per la fine della legislatura.
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.
(WSI) – «Hanno preparato la ghigliottina. Ecco cosa stanno facendo quelli di Milano». Da giorni stava montando la rabbia. Lo scontro con la magistratura era diventato un suo chiodo fisso. Ma ieri, quando sul suo tavolo è arrivata la notizia che il processo Mills andrà avanti e che anzi verranno stretti i tempi delle udienze, Silvio Berlusconi non è riuscito più a tenersi. I giudici, ormai, sono diventati una ossessione per lui. ...... Continua
La Camera dei Deputati è ritornata ad essere lo "Studio Legale privato" di Berlusconi, come era ampiamente previsto, ma gli italiani continuano a credere al paese dei balocchi ... buona suerte!!
Liby

05/06/08

Decreto rifiuti: per la Campania diventa regolare ciò che è illegale per il resto d'Italia

Fosse entrato in vigore prima il decreto sui rifiuti, alcune irregolarità contestate nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Napoli che ha portato a 25 arresti (tra dipendenti, funzionari del Commissariato all'emergenza, responsabili Fibe ed Ecolog) non potrebbero essere più contestate in Campania, ma non nel resto d'Italia.
In materia di diritto alla salute per tutti i cittadini campani non è un dormire sonni tranquilli.
Mentre in un'altra regione non è consentito assimilare rifiuti solidi urbani e speciali (rifiuti combusti), in Campania, grazie al nuovo decreto, invece lo è.
Quindi i rifiuti campani possono essere omologati con lo stesso codice Cer (catalogo europei dei rifiuti), e mandarli così in discarica anche carichi di idrocarburi.
In sintesi: gli stessi rifiuti mischiati, in Campania vanno in discarica, se destinati ad un´altra regione sono bloccati, analizzati e trattati.
Se risolvere il problema rifiuti significa passare sulla pelle dei cittadini, non c'è molta speranza per questa terra e per la risoluzione dei suoi tanti problemi.
Si finirà per aggravarli.
La Campania riceve quindi dal decreto una più bassa soglia di sicurezza e di tutela alla salute.
C'è da chiedersi: i cittadini potranno ancora credere nella sicurezza delle discariche?
In questi 15 anni si sono già visti troppi strappi alle regole.
E l'inchiesta della Procura ha dato certezza a dei sospetti, e cioè la “superficialità” con cui vengono gestite le discariche, con il percolato che ha invaso ed inquinato intere aree agricole. Con i rifiuti tossici che hanno avvelenato un po' alla volta tanti cittadini.
E con l'assenso di chi doveva controllare che tutto fosse a norma.
Giorgio Napolitano Il Presidente della Repubblica di fronte a un'opinione pubblica del Nord che accusa la Campania di essere la palla al piede dello sviluppo del paese e di aver trafficato perfino rifiuti tossici, non può non prenderne le difese.
Scusate - fa osservare il capo dello Stato - ma ci sono fior di atti parlamentari che documentano che sono state le imprese del Nord a mandare qui, per loro convenienza, gli scarti altamente tossici. Ce n'e' anche per chi non vorrebbe altri rifiuti sotto casa per motivi igienico sanitari. Se si vuole tutelare la salute pubblica, non si può farlo solo in una piccola zona, ma in tutto il paese, e si può fare solo mettendo in campo finalmente un ciclo razionale e ordinato di smaltimento. E' questa la vera urgenza”.
Liby

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