23/10/08

Io sto con gli Studenti - Il ritorno della Pantera ?

El pueblo unido jamas sera vencido !!!


Era dagli anni del "Movimento Studentesco" che non si registrava una così forte aggregazione contro un sopruso perpretato ai danni della formazione culturale e della ricerca. Che stiano tornando i tempi della Pantera .... ???
Il Movimento della Pantera è l' ultimo dei grandi movimenti studenteschi , queste ultime battaglie si combatterono nelle università . Tutte le università italiane furono occupate . Le vittorie della Pantera gettarono le basi della "autonomia" che caratterizzerà i tempi successivi.
La Pantera fu un movimento studentesco di protesta contro la riforma Ruberti, vedi Gelmini oggi, delle università italiane che nacque dall'occupazione dell'Università di Palermo, e in particolare della Facoltà di Lettere e Filosofia, il 6 dicembre 1989 e si estese poi a numerose università italiane fino alla primavera del 1990
Il Nero che avanza
“Non permetterò l’occupazione delle università. L’occupazione di luoghi pubblici non è la dimostrazione dell’applicazione della libertà, non è un fatto di democrazia, è una violenza nei confronti degli altri studenti che vogliono studiare. Avete 4-5 anni per fare il callo su queste cose. Io non retrocederò di un millimetro. “Convocherò oggi - prosegue Berlusconi - il ministro degli Interni, e darò a lui istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell’ordine per evitare che questo possa succedere. La realtà di questi giorni è la realtà di aule piene di ragazzi che intendono studiare e i manifestanti sono organizzati dall’estrema sinistra, molto spesso, come a Milano, dai centri sociali e da una sinistra che ha trovato il modo di far passare nella scuola delle menzogne e portare un’opposizione nelle strade e nelle piazze alla vita del nostro governo" Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi
Trovo molto interessante questo articolo tratto da : Taglialagelmini
Ora il governo ha paura di Simone Oggionni

Ora il governo ha paura. E quando ha paura il regime mostra i muscoli e lancia avvertimenti, schierando le forze dell’ordine contro le occupazioni.Il presidente del Consiglio ha tenuto a farci sapere che «non arretrerà di un millimetro», e cioè che il decreto Gelmini (e i tagli, e lo svilimento della ricerca e del carattere pubblico dell’istruzione) non sarà ritirato.
Nemmeno il movimento arretrerà di un millimetro. Pacificamente, continuando a ragionare, a produrre protesta e al contempo le proposte necessarie per garantire un’alternativa reale allo sfascio che è alle porte. Mettendo in rete tra loro, come stiamo facendo, centinaia di migliaia di studenti, di insegnanti, di lavoratori della scuola, di genitori.
È questo che fa paura al governo: la crescita quotidiana e massiccia di un popolo che rifiuta lo smantellamento della scuola e dell’università italiana, la decurtazione dei già esigui fondi che sostengono il traballante edificio della produzione del sapere nel nostro Paese.
E quindi lotta. Si mette in gioco in prima persona. Occupa. Autogestisce. Manifesta.Il governo Berlusconi vorrebbe ripristinare la legalità e l’ordine costituito con le cariche della polizia e gli sgomberi forzati. Come se quelle migliaia di studenti, di ricercatori, di insegnanti che in queste ore stanno difendendo, con i propri corpi e i propri presidi permanenti, scuole e università di tutta Italia non lottassero per un principio di legalità superiore.
Quella che, in punta di Costituzione, garantisce e tutela la libertà di riunione e di espressione delle proprie idee.
Quella che, sempre sul piano del diritto, difende per tutti l’istruzione e il suo carattere pubblico, universale, di massa.Per ostacolare questo bene si ribalta ideologicamente la realtà e si mette in campo lo Stato di polizia, minacciando di reprimere e soffocare.Come il movimento che sta nascendo ora nelle nostre università ha conosciuto nell’estate di qualche anno fa a Genova, oppure durante le tante manifestazioni dei lavoratori e dei disoccupati di Napoli, oppure ancora a Vicenza, nel vivo delle lotte contro la base militare statunitense.
Ogni atto di violenza e di sopruso, passato e presente, è stato e sarebbe un colpo mortale alla natura democratica del nostro Paese, alla sostanza e allo spirito del nostro Stato di diritto.
Perché ci sono manganellate promesse, ma ci sono manganellate già date, anche in questi ultimi giorni convulsi e potenzialmente decisivi. Come quelle di Milano, che nella nostra memoria (perché i movimenti, come si sa, hanno la capacità di narrare e tramandare con una velocità straordinaria la propria storia) rimarranno a lungo.
E nelle cariche subite, nelle percosse, nella violenza il movimento impara, si addestra.
Ma – lo sappia Berlusconi - è un insegnamento apparentemente paradossale quello che ne trae. Perché alla violenza non reagirà con la violenza, ma con la sua intelligenza, la sua creatività, la sua capacità critica e di discernimento, la sua bravura nel rinforzare i legami di solidarietà e di comunanza e nel diffondere, come un virus salvifico, le nostre ragioni e le nostre parole d’ordine.
Tutto questo lo metteremo al servizio di un unico fine: costringere il governo a ritirare il decreto Gelmini e, per questa via, aiutare il Paese a rialzare la testa, uscendo dal torpore di questi mesi e inaugurando epidemicamente una nuova stagione di opposizione.
Dalle scuole e dalle università alle piazze, alle fabbriche, ai mille luoghi del conflitto sociale.
Suerte

3 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Gran bel post!!! Ben tornato!!!!!

Liby ha detto...

@ Daniele

Ciao Poeta ... Grazie!! .. è sempre un piacere vederti nel mio piccolo orticello ... lavoro tanto, pagato male chiaramente, tempo praticamente zero .. a spot, ma questa ondata di protesta, questa presa di coscienza e la dura battaglia di questi "Ragazzi" mi ha smosso realmente .. ho un'età e capisco cosa si prova a lottare per una giusta causa, per non essere calpestati, come accenno nel post successivo sulla Pantera, non è lo stesso movimento, non c'è paragone, nel '90 erano i figli dei sessantottini a protestare, avevano una cultura di lotta alle spalle, ma questi "Sbarbatelli", come è sempre stato in tutte le rivolte sociali e culturali nel mondo, sono gli unici a metterci la faccia e ad alzare realmente la voce ..... ed io sto con loro, meritano certamente!!!

Liby

Anonimo ha detto...

Ciao,

dove posso contattarti?
dovrei farti una segnalazione che riguarda questo blog.

Grazie e ciao.

Mo

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