Questo il commento storico della canzone di Gianna Marini “I treni per Reggio Calabria” del 1973, che riporta alla luce uno spaccato storico che rischia di ritornare attuale con la tanto richiesta, dalla Lega Nord, riesumazione delle “Gabbie Salariali”
Le “Gabbie Salariali” introdotte negli anni ’50, permisero di pagare con salari ridotti i lavoratori del Sud, furono poi abolite dopo lunghe lotte e tanto sangue innocente versato.
E adesso vogliono reintrodurle, lasciando il Sud sempre più povero ed unicamente come serbatoio di braccia a basso costo!!
Tutti danno per morta la sinistra … ho dubbi in merito, penso che alla lunga si ritornerà alle lotte sociali ed è li che potrà rinascere l’Araba Fenice.
Le “Gabbie Salariali” introdotte negli anni ’50, permisero di pagare con salari ridotti i lavoratori del Sud, furono poi abolite dopo lunghe lotte e tanto sangue innocente versato.
E adesso vogliono reintrodurle, lasciando il Sud sempre più povero ed unicamente come serbatoio di braccia a basso costo!!
Tutti danno per morta la sinistra … ho dubbi in merito, penso che alla lunga si ritornerà alle lotte sociali ed è li che potrà rinascere l’Araba Fenice.
Tra la fine degli anni sessanta e l'inizio dei settanta, la strategia della tensione e delle bombe, volta ad annegare nel sangue e nel terrore i movimenti di rivendicazione sociale, esplose anche al Sud, dove nelle lotte contro le “gabbie salariali” era emerso un elevato livello di protesta da parte della classe operaia.
Contro le rivendicazioni dei lavoratori, sangue fu sparso ad Avola (dicembre '68) durante le lotte dei braccianti per ottenere miglioramenti contrattuali e a Battipaglia nelle manifestazioni contro la chiusura di alcuni tabacchifici.
A Reggio Calabria nel periodo luglio-settembre 1970 si susseguirono scioperi generali, occupazioni della stazione, dell'aeroporto, delle poste, per protestare contro il trasferimento del capoluogo regionale a Catanzaro.
Le organizzazioni di estrema destra (Fronte Nazionale, Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale) risposero a questa ondata di protesta sociale scatenando la serie di attentati dinamitardi e di disordini di piazza noti come "i moti di Reggio Calabria", provocando vittime e feriti.
Il 22 luglio 1970 a Gioia Tauro una bomba fece deragliare il treno "Freccia del Sud", provocando 6 morti e 54 feriti.
Il 4 febbraio 1971 venne lanciata una bomba contro un corteo antifascista a Catanzaro.
Alla strategia del terrore si affiancava, da parte delle forze di destra, il tentativo di cavalcare le proteste sociali e di accreditarsi, al grido di "Boia chi molla", come i rappresentanti degli interessi degli emarginati.
In questo contesto di bombe e di terrore, i sindacati metalmeccanici decidono di organizzare una grande manifestazione di solidarietà al fianco dei lavoratori calabresi, direttamente a Reggio Calabria: per la prima volta sono gli operai del Nord e del Centro che scendono a manifestare al Sud, e non viceversa.
Lo storico appuntamento viene fissato al 22 ottobre del 1972. I neofascisti tentano di impedire l'arrivo dei manifestanti con una serie di attentati ai treni in viaggio verso Reggio Calabria (otto bombe nella sola notte tra il 21 e il 22 ottobre 1972), ma i compagni e le compagne che hanno deciso di raggiungere il Sud non demordono: arrivano in 40.000 a Reggio Calabria e ai treni speciali si aggiunge anche una nave, noleggiata da 1.000 operai dell'Ansaldo di Genova. (Tratto da Prato.linux.it)
Contro le rivendicazioni dei lavoratori, sangue fu sparso ad Avola (dicembre '68) durante le lotte dei braccianti per ottenere miglioramenti contrattuali e a Battipaglia nelle manifestazioni contro la chiusura di alcuni tabacchifici.
A Reggio Calabria nel periodo luglio-settembre 1970 si susseguirono scioperi generali, occupazioni della stazione, dell'aeroporto, delle poste, per protestare contro il trasferimento del capoluogo regionale a Catanzaro.
Le organizzazioni di estrema destra (Fronte Nazionale, Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale) risposero a questa ondata di protesta sociale scatenando la serie di attentati dinamitardi e di disordini di piazza noti come "i moti di Reggio Calabria", provocando vittime e feriti.
Il 22 luglio 1970 a Gioia Tauro una bomba fece deragliare il treno "Freccia del Sud", provocando 6 morti e 54 feriti.
Il 4 febbraio 1971 venne lanciata una bomba contro un corteo antifascista a Catanzaro.
Alla strategia del terrore si affiancava, da parte delle forze di destra, il tentativo di cavalcare le proteste sociali e di accreditarsi, al grido di "Boia chi molla", come i rappresentanti degli interessi degli emarginati.
In questo contesto di bombe e di terrore, i sindacati metalmeccanici decidono di organizzare una grande manifestazione di solidarietà al fianco dei lavoratori calabresi, direttamente a Reggio Calabria: per la prima volta sono gli operai del Nord e del Centro che scendono a manifestare al Sud, e non viceversa.
Lo storico appuntamento viene fissato al 22 ottobre del 1972. I neofascisti tentano di impedire l'arrivo dei manifestanti con una serie di attentati ai treni in viaggio verso Reggio Calabria (otto bombe nella sola notte tra il 21 e il 22 ottobre 1972), ma i compagni e le compagne che hanno deciso di raggiungere il Sud non demordono: arrivano in 40.000 a Reggio Calabria e ai treni speciali si aggiunge anche una nave, noleggiata da 1.000 operai dell'Ansaldo di Genova. (Tratto da Prato.linux.it)
Liby
20 commenti:
questa è l'italia un passo avanti e due indietro... va bene guardare al passato, ma così è troppo!!
Per quanto riguarda le lotte, per me resterà solo un sogno, saranno trent'anni che sento sempre la stessa solfa! sono molto demoralizzato....
Un saluto
Ciao Angelo
... corsi e ricorsi storici, è chiaro che la mia è una provocazione, le forme di lotta applicate negli anni 70 sarebbero improponibili al giorno d'oggi, ma è mia convinzione che, viste le premesse, andremo incontro a nuove battaglie sociali, la Sx farà nuovamente la Sx ... almeno spero ;-)))
Liby
e se invece fosse il caso di rispolverarle queste lotte?mi chiedo:un operaio che muore al sud vale meno di uno che muore al nord?e i suoi figli hanno meno diritto ad un'istruzione?alla sanità?nn si puo' tornare indietro,e nn siamo mai andati avanti,questa è la triste verità!in america ci fu il new deal,negli anni trenta, lavoratori dal sud andavano al nord e lavoravano x metà della paga mentre gli altri scioperavano.qui il new deal lo vogliamo mettere x legge?
hai proprio ragione, povero Sud...
Non so quale visibilità avrà questo commento comunque io ci provo:
accedete alla pagina youtube dell'utente madness969 e guardate i video intitolati "Who is Silvio Berlusconi"
http://www.youtube.com/user/madness969
Per favore svegliatevi. Per favore facciamo qualcosa, non lasciamo cadere definitivamente il Paese nel sonno
http://smxworld.blogspot.com
davvero un bel pezzo di storia, lontano eppure attuale. E ora che la sinistra è sulla strada, forse potrà tornare a lottare,
Ciao, mi piace il tuo post pieno di "memoria storica" che presto perderemo (se non l'abbiamo già persa...) lo scambio di link ? Volentieri !
Crisys da nonfingere.blog.kataweb
@ Rudy
ola!! ... non voglio essere pessimista come tanti, almeno per una volta, voglio vedere anche il lato positivo della cosa, anche se è realmente striminzito, ... forse potrebbe essere una buona occasione per la Sx di rinascere dalle proprie ceneri, riportare nelle piazze la propria cultura ed i propri ideali, rivivere le lotte sociali adeguandole ai tempi, come stiamo facendo noi Bloggers, ... no, non riesco a credere che dopo tanti anni di lotte per una eguaglianza sociale si possa accettare con indifferenza di tornare indietro sugli errori (Orrori) del passato!
@ Caska
Siamo rovinati, unica soluzione rimboccarsi le maniche e non subire passivamente!
@ smxworld
... grazie, ma non bisogna andare così lontano e vederlo a puntate, basta semplicemente andare al mio primo post:
http://ruberia.blogspot.com/2007/12/il-fenomeno-berlusconi-su-wide-angle.html
... e vederlo per intero ;-)))
Ti và uno scambio link ;-))
@ Riccardo
Grazie!! ... ti quoto, siamo in sintonia, è il momento di darsi da fare!!
@ Crisys
Grazie anche a te!!
Già fatto, ti ho linkato sul Blogroll come "Nonfingere"
ragazzi.. lo so che siete disperati, lo sono anche io... ma bisogna capire perchè abbia vinto un'altra volta, e cosi... se non capiamo questo lotteremmo(sempre non violenza, mi raccomando...) con il vento... chiediamoci come mai la gente non sia sensibile a quello che è Berlusconi!... lo sa e non gli interessa oppure non lo sa proprio?!... se ci uniamo, seriamente, possiamo fare un grande lavoro... non perdiamo la speranza...un abbraccio a tutti...
Resistere, Resistere, Resistere. Bel blog. complimenti. Pieno di link interessanti.
lo linko ai miei
http://www.giuseppegatto.com e
http://seavreistudiato.blogspot.com
... siamo di meno ma non siamo poi così pochi... non bisogna mollare la guardia, ora più che mai!
ciao
@ Laura
.. hai ragione, la violenza lasciamola ad altri, la protesta e la contestazione civile sono alla base di qls discorso democratito ... perchè ha vinto ancora lui .. siamo un popolo di creduloni, facciamo come le tre scimmiette .. la domanda da porsi è un'altra:
Quanti che hanno votato berlusconi conoscono realmente la sua storia e le sue vicende politico/legali/personali???
@ Giuseppe
Grazie ;-)) .. ho provveduto a ricambiare linkando entrambi gli indirizzi sul Blogroll ;-))
Non penso che siamo realmente pochi, solo ci siamo appisolati, lasciati andare, ... vedrai, forse questa sarà la sferzata giusta per il risveglio della coscienza popolare
Liby
Buon 25 aprile, Liby!
(R)ESISTIAMO SEMPRE!
BUON 25 APRILE!!
Le “Gabbie Salariali” introdotte negli anni ’50, permisero di pagare con salari ridotti i lavoratori del Sud, furono poi abolite dopo lunghe lotte e tanto sangue innocente versato.
E adesso vogliono reintrodurle, lasciando il Sud sempre più povero ed unicamente come serbatoio di braccia a basso costo!!
Io sono daccordo a patto che il federalismo sia reale , che insieme alle gabbie salariali ci sia anche un regime fiscale dedicato al sud (non è un mistero che il tenore di vita al nord è differente di quello del sud, che i contributi siano differenti d a nord a sud che le stesse leggi cambino da Nord a Sud (abbiamo altre esigenze ed una criminalità differente). Che i prezzi siano diversi da Nord a Sud.
Tante cose devono cambiare per poter risollevare il Sud, anche se basterebbe che ci restituissero tutti i capitali che razziarono nel momento dell'Unità d'Italia e che riaprissero tutte le industrie che furono costrette a chiudere nello stesso periodo, che ci dessero tutta la mano d'opera che fecero fuggire all'estero come conseguenze della leva obbligatoria nel 1861 e tutti i contadini che furono fucilati ingiustamente tacciati come briganti.
Quando Bossi apre bocca deve ricordare anche queste cose.
Ciao, volevo proporti uno scambio link se ti fa piacere. Nel caso fossi d'accordo contattami. Ciao, Estis
Credo che la violenza non debba essere una via di lotta. Ricordiamo le BR non credo che qualcuno le consideri davvero un movimento di libertà e rivoluzionario.
Certo che invece proteste di piazza serie, forti, veementi ma senza violenza quelle andrebbero riscoperte forse.
@ Dama / Novat
... scusate il ritardo, spero sia stato anche per voi un ottimo giorno ;-)))
@ Borbone
per essere precisi, all'atto dell'unificazione i capitali erano così ripartiti:
SUD + 6.000 Lire
NORD + 600 Lire
... non male come differenza!!
@ Estis
è con vero piacere che accetto il tuo invito, ti ho linkata sul Blogroll!! .... scusa per il ritardo ;-))
@ Daniele
quoto appieno il tuo intervento .. come al solito!!
Liby
Non è vero che al Sud la vita è meno cara: pensiamo alle assicurazioni auto, che sono più alte al Sud, alla benzina, al monoreddito delle famiglie, impossibilitate quindi a comprare casa........ siete impazziti? ma pensate prima di parlare? Ho i miei dubbi!! volete, politici, una guerra civile? ma dove volete arrivare???
Salve a tutti,
mi permetto di scrivere semplicemente per smontare quella che è la leggenda dei giornali sui presunti prezzi più bassi del sud.
Alcuni importanti economisti di fama governativa hanno appoggiato a mano tesa il governo, eppure i dati dell'Istat che ho raccolto ed elaborato sul mio blog non dicono nulla di straordinario (le differenze giaciono in qualcosa poco distante dal 2-3% al massimo)
Per saperne di più
http://dalleconomiallapolitica.blogspot.com/
Saluti,
Nicola Limodio
(aspirante) Economista
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