05/02/08

Un pò di Storia: Come Berlusconi tentò di rubare le elezioni 2006 !! Parte Prima: Il Mistero delle Schede Bianche

Ecco alcuni brani molto interessanti del romanzo, firmato da un fantomatico “Agente Italiano”, pseudonimo collettivo dietro al quale si cela un gruppo di anonimi giornalisti che hanno indagato sull’incredibile andamento delle elezioni del 10 aprile e hanno deciso di pubblicare in forma di “pseudo-romanzo” le loro scoperte e le loro ipotesi.

Potrebbe tornare utile a breve visto quanto sta accadendo ed in previsione di una nuova "Dittatura Democratica" del più inquisito capo di governo del mondo intero.


In questo brano il giornalista Gigi Corso - pseudonimo dietro il quale si nasconde uno dei giornalisti che hanno scritto il libro – parla con il sondaggista Bergamelli (Nando Pagnoncelli) in una trattoria romana. Il partito “Movimento e libertà” è naturalmente Forza Italia. “Il Tycoon” è Silvio Berlusconi.


Le schede bianche. Il dato anomalo è quello delle schede bianche. Più ancora del numero di elettori che è andato alle urne e che non è tanto superiore rispetto all’ultima volta. Diciamo che da noi in media le schede bianche si attestano quasi sempre sui tre milioni, che sono un livello che possiamo considerare normale. Fisiologico. L’otto per cento, suppergiù.

Con una struttura che si conferma e si rafforza da una quindicina d’anni. In queste elezioni sono assolutamente crollate. E sai quante sono diventate? All’incirca un milione.

Il che vuol dire che ne mancano due.

E hai idea di che cosa significa questo? Sempre nel campo delle ipotesi. Hai idea?”“No”, non ce l’aveva.“Due milioni sono il cinque per cento.

Il cinque per cento che ha fatto saltare le elezioni, il cinque per cento del nostro errore, e il cinque per cento in più a Movimento e libertà, che è poi in fondo l’unico dato che io ho sbagliato davvero”.

“Ho capito”, disse Gigi. “Hanno taroccato le schede bianche, trasformandole in voti.

Ma come avrebbero fatto?”“Io non sto dicendo questo”, fece Bergamelli. “Intanto però ti posso dire che noi negli exit poll le schede bianche le avevamo. Intorno al 7 per cento.

Dato ragionevole”. […]“Vuoi un altro caso?” diceva Bergamelli. Quel capoluogo dell’isola, dove poco fa era stato eletto sindaco il medico del Tycoon, come si chiamava. Be’, non importava. Era solo per fare un esempio. Lì la percentuale delle schede bianche era sempre stata fra le più alte del Paese. Dieci per cento. A queste elezioni era precipitata: 2,5, più o meno. E un trionfo per Movimento e libertà. Però, lui gli stava dando dei dati che elencati così non volevano dire niente. Davano adito a un sospetto, solo quello.

Bergamelli che si stropicciava le labbra.“L’unica ipotesi è che l’abbiano fatto di notte, nei seggi”, disse. Gigi stava con il bicchiere in mano, ad ascoltarlo. “Nella notte tra domenica e lunedì. Non vedo altro, lo ripeto. E le schede bianche rimaste sarebbero quelle del secondo giorno.

Ma ci stiamo arrampicando sugli specchi, te ne rendi conto? Come avrebbero potuto? E chi l’avrebbe fatto? E anche se avessimo intuito qualcosa, ormai sarebbe impossibile da provare”.

Ora a parlare sono “Il Sindaco” e Freddy, altri pseudonimi di altri giornalisti.

Vengono descritte alcune caratteristiche poco note della legge elettorale voluta dal centrodestra, la famosa “legge porcata”, secondo la definizione di uno dei suoi stessi autori, Roberto Calderoli. Legenda: il giornale “Diorama” è l’Osservatore Romano. Il “Partito democratico” sono, ovviamente, i DS. “Il Baffo” è Massimo D’Alema.

Prima, la vecchia legge prevedeva sei membri di commissione, che dovevano sovrintendere al voto e allo spoglio elettorale, che venivano nominati dal Consiglio comunale in rappresentanza di maggioranza e minoranza.

Dopo il 1992, gli scrutatori erano scelti sulla base di un sorteggio. In una città di un milione di abitanti, per esempio, dovevano essercene all’incirca tremilaseicento. Adesso, con la nuova legge, i sei erano ridotti a quattro.

E questi quattro potevano scegliere tutti gli scrutatori fra quelli iscritti all’albo di ciascun comune. Lo sapeva?“Sì. Continua”.

Qui cominciavano gli inghippi.

Questa volta l’obbligo di rappresentanza della minoranza non era più previsto dalla legge. Scherzava?Neanche per sogno. I quattro venivano eletti dalla maggioranza del consiglio comunale. E se la maggioranza voleva imporre i suoi, lo faceva e basta. Era nel suo diritto. “Facciamo due esempi”, disse il Sindaco, scarabocchiando su un foglio. “In una città del Nord, di ottocentomila abitanti, governata dal centrosinistra, hanno scelto tre membri di commissione in loro rappresentanza, e uno per l’opposizione. In una del Sud, nell’isola, con il sindaco di centrodestra, hanno fatto cappotto. Quattro tutti loro. E nessuno può dirgli niente. Il fatto grave è che questo è successo, e nessuno s’è preso la briga di controllarlo e di andarlo a raccontare”.

“Cristo”.“Andiamo avanti”.

Prima, come gli aveva detto, gli scrutatori erano sorteggiati. Adesso non più. Li sceglievano direttamente i membri della commissione. E lui capiva bene che se questi membri erano solo di una parte politica potevano fare il bello e il cattivo tempo come gli pareva. L’unico obbligo a cui dovevano attenersi era che dovevano scegliere gli scrutatori fra quelli iscritti all’albo di ciascun comune. E in questi elenchi c’erano ovviamente elettori di Destra e di Sinistra. Ovviamente. Solo che qui era avvenuto il primo giallo.

In molti comuni il centrosinistra non li aveva iscritti. “Pazzesco”. Freddy chiuse le pagine di “Diorama” davanti a sé.

Tirò fuori un taccuino, cominciò a prendere appunti. “Certo, incredibile”. Doveva essere successo questo. C’era un termine per le iscrizioni. “Facciamo finta che fosse a novembre, adesso non ricordo bene”, disse il Sindaco. “Ebbene. Si scopre che a fine ottobre quelli del Partito democratico si sono dimenticati di iscrivere i loro. Quando lo vengono a sapere cadono dal pero. I loro deputati dicono che ‘non c’era stato un intervento in aula su questi temi’”.

Era tutto così assurdo. Freddy con le mani nei capelli. […]“Già, perché le cose strane non finiscono qui”. Il Sindaco si mise a ridere. “Altra nota a latere. I rappresentanti di lista possono andare nel seggio. Ma questa volta, con la nuova legge, non fanno lo spoglio. Se c’è la truffa, quindi, non se ne accorgono. Uno mi dovrebbe spiegare perché un capo del Governo terrorizzato dai brogli, prepara e fa votare una legge elettorale come questa”.

Non male. Poi c’erano le quattro regioni informatiche. Le regioni laboratorio, in cui il Governo aveva deciso di provare il nuovo voto elettronico. Una di queste era proprio quella del Baffo, cioè quella in un certo senso più sospetta, dov’era avvenuto il ribaltone rispetto ai sondaggi, con la Destra che aveva sorpassato in corsa la Sinistra. In questo caso, a voler essere maliziosi, il broglio era ancora più facile. Perché non c’erano più le schede per controllare. Bastava cambiare il voto sul computer. Era chiaro?No. Questa gli sembrava un’assurdità.

Il Sindaco che allungava i piedi sul tavolo. “Facciamo sempre il solito esempio. Continuiamo a pensare male. In un comune, gli scrutatori sono stati scelti tutti di uno stesso partito. Uno trucca il risultato sul computer, e chi contesta? Dopo, non si può più neanche controllare. Secondo me, qui è più facile ancora. Posso persino ipotizzare che si riesca addirittura a trasmettere un risultato completamente inventato”.

Infine in questo brano Gigi inizia a raffrontare le quantità di schede bianche presenti nelle regioni governate dal centrodestra con quelle presenti nelle regioni governate dal centrosinistra. QUESTI DATI SONO REALI, anche se i nomi delle località a cui si riferiscono sono camuffati (ma riconoscibili) per evitare contenziosi con le amministrazioni locali.

Aveva cominciato a fare i raffronti su una regione, quella del Baffo, che era tra le più indicative per due motivi. Primo, perché era una di quelle considerate in bilico e assegnata dalla maggior parte dei sondaggisti. E secondo, perché era una delle cosiddette regioni laboratorio, dov’era stato provato il voto elettronico, e dove, come gli aveva suggerito Bergamelli, si sarebbero potuti trovare dei numeri significativi.

Cominciò a raffrontare i totali delle schede bianche:

Elezioni 2001: Camera dei deputati: 165.829.
Elezioni 2006: Camera dei deputati: 73.234.

Chiamiamolo un tracollo. Era aumentata la percentuale degli elettori e invece le schede bianche erano precipitate.

Andò a cercare i dati singolarmente per vedere se riusciva a intuire una spiegazione. Il raffronto lo fece sulle regionali dell’anno precedente, perché Michele, un suo amico che lavorava in una televisione privata, era riuscito a trovargli tutti quegli elenchi.
Cominciò dal capoluogo di Regione.

2005: 1373 schede bianche.
2006: 1292. Più o meno erano uguali.

Lì vicino, essendo tutti incolonnati in ordine alfabetico, c’era il comune di Bassamura, che doveva essere una piazza politica piuttosto importante, a giudicare dalle cifre.

Guardò.

2005: 1950.
E poi 2006: 541.
Cazzo, sparite. La bellezza di circa 1500 schede bianche volatilizzate. Sfogliò le pagine. Cercava un luogo che conosceva bene, ancora più a Sud, un altro capoluogo, la città del barocco. 2005: erano 1419. E nel 2006 erano diventate 584.

Anche qui un bello schianto.

Poi gli balzò agli occhi San Nicola del G. Controllò bene per vedere se si sbagliava.

Schede bianche: zero.[Gigi telefona a Michele, chiedendo informazioni] “Sono distanti fra loro le due città?”, chiese Gigi. “No. Abbastanza vicine. Una cinquantina di chilometri”. “Nel capoluogo che giunta c’era?” “Di sinistra”. “E a Bassamura? ”Non lo sapeva. Ma se gli lasciava qualche minuto s’informava, per non dirgli delle sciocchezze. Riprese a scorrere i numeri. A un certo punto saltò quasi sulla sedia.

Capoluogo del Sud, grande porto industriale, Atlanta. Le schede bianche nel 2005 erano state 8807. Questa volta erano diventate 1163.

Un crollo superiore all’ottanta per cento. Mentre in un altro comune, San Marco di Monopoli, erano passate da 464 a 406. Quindi erano rimaste più o meno costanti.

Era questo che gli riusciva difficile da capire. Perché questa variazione del voto non era avvenuta in maniera diffusa su tutto il territorio? Squillò il telefono.“Pronto?”“Hai fatto bene a controllare”. La voce di Michele. “Perchè?”“Io ero convinto che Bassamura fosse governata dalla Sinistra. E invece è passata a una giunta di centrodestra”. “E Atlanta?”“Questo te lo so dire subito. E’ una roccaforte della Destra. Qui anche quando cambia il vento, loro votano compatti sempre dalla stessa parte”.“San Marco di Monopoli?” “Centrosinistra”.[…]“San Nicola del G.?”“Aspetta”. Silenzio. Poi: “Centrodestra”. “Baronia?”Altra pausa. “Centrosinistra”. “Sant’Antonio dei Longobardi?”“Centrodestra”.

“Lo capisci? E’ una costante. Dove c’è l’amministrazione di centrodestra, la scheda bianca tende a diminuire in maniera vistosissima.

Se no, cala un po’, ma non troppo. E la città del barocco?” “Be’, quella è di sicuro con una giunta di centrodestra. Anche lì sono diminuite?” “Anche qui. Da 1400 circa a 500. Ad Atlanta sono scese da quasi novemila a poco più di mille. A San Nicola dimezzate. Tutte amministrazioni di centrodestra”.




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