E' accaduto a Palermo, in un contesto familiare di profondo disagio. Gli abusi sulla dodicenne avvenivano in casa, davanti alla mamma e al papà, e sono continuati per oltre sei mesi fino alla denuncia della piccola vittima, che ha raccontato tutto agli zii.
Palermo, 20 feb. (Adnkronos/Ign) - Per oltre sei mesi ha subito in silenzio le violenze sessuali del padrino di battesimo, poi la piccola vittima, di appena dodici anni, ha raccontato tutto ed è scattato l'arresto dell'uomo e dei genitori che avrebbero acconsentito agli abusi.
E' il terribile scenario dell'ennesima vicenda di pedofilia avvenuta questa volta a Palermo.Le indagini, che sono state dirette dal pm di Palermo Adriana Blasco, mentre le misure cautelari sono state ordinate dal gip Roberto Conti, hanno portato alla luce situazioni drammatiche di degrado familiare e ambientale e il timore di eventuali ritorsioni nei confronti della minore.
Le tre ordinanze sono state eseguite dai Carabinieri della Stazione Palermo Brancaccio.Per non fare raccontare gli abusi sessuali, il padrino di battesimo minacciava la sua piccola vittima: ''Se parli, ti uccido'', le diceva. La ragazzina però ha raccontato tutto ai suoi genitori affidatari facendo così partire le indagini.Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Comando provinciale di Palermo, Mario, di 40 anni, e Gertrude, di 44 anni, i genitori della piccola, avrebbero anche assistito agli abusi sulla figlia, ma ''si mostravano indifferenti - come spiegano gli investigatori - anche quando la piccola Moira (nome di fantasia ndr.) richiamava la loro attenzione, in particolare della madre''.
L'uomo avrebbe continuato per mesi a intimidire la bambina affinchè non riferisse niente ai suoi zii, genitori affidatari, e per non farla parlare le faceva anche piccoli regali, come spiccioli o persino un telefonino. Ma la bambina, che nel frattempo, era tornata con i genitori affidatari, non è riuscita a sopportare un peso così grande e si è confidata con gli zii, che hanno subito sporto denuncia. La situazione familiare della bambina è molto difficile.
I genitori sono entrambi disoccupati e - a quanto spiegano gli inquirenti - del tutto disinteressati a lavorare. Il papà naturale è analfabeta e violento mentre la madre ha un ''deficit per pregressa meningite''. Così - raccontano gli investigatori - era stato deciso di darla in affido su disposizione del locale Tribunale dei Minorenni''.
La piccola Moira 'rinasce 'a casa con gli zii, e li comincia a chiamare 'mamma' e 'papà'. Per diversi anni la bambina è cresciuta in una ''campana di vetro'' creata dalla coppia affidataria. Fino a quando però i suoi genitori naturali contattano la famiglia per riallacciare i rapporti con la propria figlia. E sono proprio loro, una volta ripresi i rapporti, a presentare alla piccola 'Moira', verso la fine di settembre del 2006, un uomo, S. S., 52enne, presentandoglielo come il suo ''padrino''.
A seguito di questa conoscenza tra S.S. e Moira, favorita dai genitori naturali, l'uomo ottiene da parte dei genitori naturali la possibilità di incontrare la ragazzina, e durante questi incontri assume comportamenti inequivocabili: l'abbraccia morbosamente, la palpeggia nelle parti intime, strofina i suoi genitali sul gracile corpo della minore, e tutto davanti ai genitori naturali, del tutto indifferenti. Ora l'incubo di 'Moira' è finito e la bambina è tornata a vivere con gli zii.
... ma voi a queste bestie cosa fareste ??
Liby
1 commento:
a quelle bestie che farei??? inanzitutto le bestie sono migliori di loro!!perchè le bestie non arrivano a tanto...
Cmq quello che farei a quel porco schifoso 52enne..darei sfogo alla mia fantasia:gli sputerei in faccia,lo prenderei a mazzate,e stramazzato a terra mi divertirei a calpestargli la faccia sotto i piedi finchè ho forze!!infine gli cagherei addosso!!! E poi ergastolo!!! Potrebbe bastare??
Luca B.
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